Il piombo tipico per il colombaccio dovrebbe essere il 6, ma di fatto si usano, a seconda delle situazioni venatorie, piombi dal 5 al 7, con non pochi cacciatori che per i tiri più lunghi privilegiano addirittura il 4, magari associato a cariche baby (40-42 grammi) o magnum, invece delle normali cariche pesanti (36-38 grammi) che dovrebbero essere quelle di più largo impiego.
Anche per i tiri a breve distanza è bene non sacrificare la velocità e quindi conviene usare canne da cm 65-66 che rappresentano il miglior compromesso tra combustione completa del propellente (almeno per la larga maggioranza del munizionamento) e maneggevolezza. Con 70 centimetri di canna si bruciano completamente anche i propellenti più lenti e si richiede una maggiore accuratezza della mira; c’è chi preferirebbe anche canne da 75-76, che però non garantiscono incrementi velocitari di un qualche significato (quando ce ne sono) e pur garantendo una linea di mira ancora più lunga, spostano troppo in avanti il baricentro e aggiungono peso.
È bene ricordare che caricamenti ad alta velocità aumentano la lesività dei piombi e facilitano il tiro, cosa che vale anche quando si ritiene utile l’impiego di cartucce magnum, per le quali è quindi opportuno non rivolgersi verso caricamenti con troppo piombo a bassa velocità fissando il limite massimo ai 50 grammi, che sono comunque una bella sventola, tanto che molti cacciatori preferiscono restare fedeli alle cariche pesanti ad alta velocità pure per i tiri sulle maggiori distanze.
BENELLI “COLOMBO” : IL GRANDE SPECIALISTA
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