Nato in funzione della tipologia di chiusura geometrica a svincolo inerziale che oggi caratterizza tutti i semiautomatici da caccia Benelli, nonché quelli di parecchi imitatori, il Montefeltro è evoluto nel tempo sempre confermandosi come il classico esempio di fucile “medio” polivalente che pur essendo un successo nei suoi allestimenti “base” ha dato origine a un’ampia famiglia che comprende modelli più o meno dedicati pensati in funzione di specifiche richieste del cacciatore (ad esempio l’allestimento Extra Leggero) o di specifiche tipologie di caccia (ad esempio il Beccaccia Supreme), quando non di vere e proprie sottofamiglie come quella Comfort o quella di calibro 20/76.
Il Montefeltro è un esempio tipico di come un buon fucile di indovinate caratteristiche riesca a soddisfare al meglio le esigenze più disparate e nello stesso tempo, proprio grazie all’ottima base di partenza, possa diventare pure uno “specializzato” di successo. È stato per questo che proprio partendo dal Montefeltro, Benelli ha sviluppato il “Colombo”, semiautomatico dedicato ad una caccia tradizionale e ricca di sfaccettature, quella al colombaccio, che mette alla prova le capacità e l’esperienza del cacciatore anche perché la si pratica in un’ampia varietà di modi, con le tecniche di caccia che variano al variare della stagione, delle condizioni climatiche e territoriali.
Non staremo qui ad entrare nelle varie forme di caccia, facciamo cenno alla cosa solo per far rilevare che quando si pensa un fucile ad uso venatorio, è necessario partire proprio dalla preda e delle modalità di caccia.
Il colombaccio è un uccello di discrete dimensioni, sospettoso e capace di volare velocemente a differenti quote. Lo si insidia in modo specialistico (caccia con gli zimbelli, caccia ai valichi), ma può essere anche una preda che si presenta mentre cacciamo beccacce e fagiani; in questa seconda ipotesi canne avremo a disposizione canne non troppo lunghe e strozzature abbastanza aperte (diciamo ***, ****), che vanno benissimo anche per la caccia con i richiami (zimbelli), dove si aspetta che i selvatici si posino sui rami appositamente potati, salvo mettersi rapidamente in fuga dopo il primo colpo. Nella caccia ai valichi le distanze di tiro sono lunghe, gli uccelli passano veloci e mentre per le altre forme di caccia si consigliano in genere canne da almeno cm 70, cariche maggiorate e c’è chi si spinge fino alle magnum, ovviamente sempre con strozzature strette (*).
È arrivato il momento di soffermarci su piombi e cariche, ma prima di farlo è bene sottolineare la buona resistenza al piombo del colombaccio, dovuta anche a un piumaggio che durante il periodo invernale è ancora più folto del solito.
BENELLI “COLOMBO” : IL GRANDE SPECIALISTA
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