Inquadrati da questi due criteri diagnostici, si muove tutta una serie di piccoli segnali che però da soli non possono essere probanti né qualificanti circa le future attitudini di un cane per questi tipi di ambienti. Il fatto, ad esempio, che abbia avuto paura di mettere le zampe in acqua non significa assolutamente niente. Anche noi abbiamo titubanza, o mostriamo una reazione di sospetto quando ci troviamo davanti ad una situazione completamente nuova, ma se possediamo l’attitudine ad affrontare quel tipo di prova, non impiegheremo molto a trovare in noi stessi i meccanismi mentali per superarla.
Se sussistono questi due elementi, possiamo stare sicuri che il nostro cane nell’acqua lavorerà. Se diventerà un campione, questo dipenderà dal suo grado di attitudine, ma certamente, anche se non dovesse diventarlo, basterà un po’ di lavoro per farlo diventare produttivo. Se invece uno di questi due segnali dovesse venire a mancare, si renderà necessario stare attenti ed essere in grado di intervenire in maniera opportuna.
Mentre sul beccaccino esiste un’abbondante letteratura su quale debba essere il comportamento che il cane da ferma deve adottare per poterlo trattare convenientemente, sulla gallinella ed ancor meno sull’anatra, poco è stato scritto.
Proprio le anatre sono sempre state oggetto di disaccordi concettuali circa la possibilità del cane a bloccarsi in tempo utile, al loro cospetto. V’è chi sostiene l’impossibilità, nei fatti, di poterlo fare e chi invece è pronto a giurare che il suo cane lo fa, ed anche bene. Per quel che mi riguarda, le anatre possono essere fermate. O meglio, il cane può arrestarsi a distanza utile in presenza dell’emanazione. Non tutte le anatre alla stessa maniera, ovviamente, ma in specie alzavola e germano sono fermabili certamente.
CANE DA FERMA : LA SCUOLA DELL’ACQUA..
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