Sfrascando fra canali e paduli, noi ed il cane entriamo in una dimensione che in quanto esseri terragnoli non ci appartiene e anzi tende a respingerci utilizzando ogni mezzo a sua disposizione. Malgrado ciò, tutti noi sappiamo che, in ossequio ad un elementare principio naturale, laddove c’è acqua, c’è anche vita. La tavolozza di “personaggi” con cui si presentano queste entità ecologiche, potrebbe appartenere a buon diritto ad una compagnia teatrale di primordine. L’anatra, signora permalosa e fuggevole anche se attraente e succosa coma una dama di classe; la gallinella, ragazza di campagna, timida e solo in apparenza dimessa, che vola basso ma che quando la si è perduta non la si ritrova più;
la folaga, ciacciona e confidente come una portinaia di quelle d’una volta. E poi il frullino, discolo e simpatico; il porciglione, saggio e criptico, che quando lo si incontra quasi t’induce a chiedergli scusa per averlo disturbato e distolto da chissà quale elucubrazione. Infine lui, il beccaccino, rubacuori delle canneggiole, principe dell’aria, e unico vero re, al maschile, del padule, persino più del titolato germano che di “reale” porterebbe anche il suffisso.
CANE DA FERMA : LA SCUOLA DELL’ACQUA..
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