Questa volta parliamo di allodole. Si, perché nonostante le dimensioni ridotte, questa piccola selvaggina può essere davvero gustosa. E’ una ricetta, ma direi più un procedimento, che mi ha tramandato mia madre, e forse l’aveva lei stessa inventato. Quando il babbo tornava dalla caccia con bei mazzi di allodole, si poteva star sicuri che lei le avrebbe preparate così.
Dunque, procediamo;
In una bella casseruola capiente, fate rosolare a fuoco molto lento tante striscioline di buon lardo quante saranno le allodole che vorrete cucinare.
Pulite e svuotate le allodole, e conditele all’interno con sale e pepe rosa.
Aggiungetele al lardo, nel tegame, coprite quest’ultimo e fate cuocere a fuoco alto per cinque minuti, facendole saltare.
Aggiungete dei funghi: mia madre adoperava gallinacci o porcini ma qualsiasi fungo può andar bene, tranne, secondo me, gli champignon.
Continuate la cottura finché le nostre allodole non saranno ben rosolate.
A questo punto, spegnete il fuoco , eliminate l’eccesso di grasso e aggiungete un goccio di acquavite o di grappa bianca. Arrotolate le allodole ognuna in una striscetta di lardo e mantenere il tutto in caldo, senza però far procedere la cottura.
Preparate in un piatto ampio, un letto di prezzemolo tritato e qualche goccia di limone e disponetevi sopra le allodole avvolte nel lardo. Fate far loro un paio di giri ciascuna per insaporirsi e quindi servire in tavola.
Si possono accompagnare, se volete, con dei crostini di pane fritti con l’aglio e intinti nel sughetto del tegame…
Da bere? Un vino leggero, anche bianco..
Allodole al pepe rosa: sublime raffinatezza..
Il desco di ArtemideCondividi: