La voce deve mostrare una frequenza variabile con la situazione. In nessun caso è accettabile, ad esempio, che il ritmo degli scagni in accostamento sia uguale a quello della fase d’inseguimento. In realtà si tratta di una caratteristica strettamente interconnessa con la precedente e difficilmente si trova un segugio che ossequi la prima e disattenda la seconda; però può accadere. Ho avuto l’esperienza con un Bleu de Gascogne che modificava senz’altro il tono al cambio di situazione, ma il tempo fra un’ emissione e l’altra rimaneva invariata anche se l’animale gli correva a tre metri davanti al naso. Dunque, vigilare sempre.
La voce deve essere opportuna. Il caso della piccola beagle che ho riportato in precedenza è emblematico di un atteggiamento di questo genere. La vicenda di “al lupo, al lupo” è perfettamente indottrinante a questo scopo.
La voce ci deve essere. Lapalissiano dite? Si, ma importantissimo. Il segugio muto in pastura è come il cane da ferma che blocca la starna a due metri di distanza senza preannunciarne la cattura del filo aereo con l’espressione degli occhi, con il cambio di velocità ammesso che ce l’abbia, con l’atteggiamento del corpo e con il portamento della coda: ferma sì, ma è banalmente utile solo finchè gli stiamo a poca distanza, trasformandosi altresì in un perfetto buono a nulla nel momento in cui, per un motivo o per un altro, scomparirà dalla nostra vista e dal nostro controllo. La parabola delle lasagne servite malamente in un piatto di carta, chiarirà più di mille esempi.
La voce infine, è strettamente correlata agli ormoni endocrini che regolano la funzione sessuale. Questo vuol dire che prima di lanciarsi in valutazioni precoci, tanto per far vedere che siamo esperti, dobbiamo aspettare la maturazione fisiologica del cane, la quale può variare da sette otto mesi per le femmine di razze più precoci come i segugi italiani, fino ad anche due anni per i maschi di bloodhound o i grandi segugi francesi.
Pazienza allora, e attenzione alle sfumature: ogni scagno emesso dal nostro cane è una comunicazione che lui emette al nostro indirizzo, presupponendoci in grado di capirla. Si tratta di un momento di amicizia e di un dono prezioso, del quale dovremo sempre dimostrare di essere pienamente meritevoli.
SEGUGIO: IL FINE DICITORE …
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