Naturalmente, questa è la direzione selettiva impressa dagli utilizzatori slavi, dettata senza dubbio alcuno da evidenti contingenze ambientali ed utilitaristiche. Da noi, volendo impiegare questa razza ci si accorgerà che sono anche in grado di compiere degli ottimi accostamenti dimostrando, nei soggetti migliori, una morbida sobrietà ed una discreta dose di classicità che li porteranno a mettersi in evidenza in ottimi accostamenti, a volte anche ben raccontati, . Non amano le grandi comitive e le mute imponenti come corpi d’armata, preferendo spiccatamente un’azione da “commando”: agile, veloce, silenziosa. Sulla lepre, in due danno il meglio, in tre si organizzano bene, in quattro appena si sopportano. Il naso è fine, la mente sveglia, le gambe di prim’ordine, i polmoni d’acciaio. Spietati a caccia, a differenza di altri segugi sono invece dolci ed espansivi a casa. Accettano ordini ed imposizioni con grande spirito di subordinazione, ma mai derogando alla propria personalità.
Molte buone qualità, come si vede. Una razza sana ed uniforme che, a dirla con Fritz Humel, insigne cinologo tedesco, “ha mantenuto inalterati i propri caratteri primitivi”; anche se a volte, soprattutto fra le femmine può nascondersi un’ombra di eccesso di timidezza. Dal punto di vista estetico, come del resto quasi tutte le razze, possono piacere o non piacere. Si tratta di punti di vista che afferiscono all’ambito delle sensazioni personali e che non possono essere oggetto di alcuna discussione che non voglia essere di mera lana caprina.
La cosa importante è che con la loro preziosa attitudine a vasto spettro consentano di avere a disposizione di chi lo volesse, un segugio “di quelli d’una volta”: buoni, ma buoni davvero, su tutto ed in tutti gli ambienti. Un cane forgiato da una natura severa e da uomini poco inclini alle smancerie, che ha saputo meritare, a pieno titolo, un posto importante nell’intera segugistica europea.
IL SEGUGIO ISTRIANO : “NASO” D’ORIENTE…
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