La natura arenaria del terreno roccioso ha limitato le infiltrazioni all’interno dei tunnel dei rifugi; dove sono presenti rivelano con le sgorature di ruggine le barre del cemento armato Portland per uso militare
I rifugi vengono scavati su due livelli che sono destinati ad ospitare la dirigenza e gli amministrativi in alto, la forza lavoro operaia in basso. Su ognuno dei due livelli è presente un locale di pronto soccorso. Su quello inferiore anche una piccola cappella. Lungo i corridoi dei tunnel sono posizionate numerose panche che assicurano un posto a sedere a ciascun operaio. Viene realizzato anche un poligono sotterraneo. In realtà la S.M.I durante la Seconda Guerra Mondiale nonostante i tanti allarmi non subirà alcuna azione di bombardamento di una certa entità. Se prima del 1943 con il fronte ancora lontano ciò potrebbe trovare una giustificazione nello scarso raggio d’azione dei velivoli alleati, con l’armistizio e l’occupazione dello stabilimento da parte della Wehrmacht ma soprattutto con il dominio ormai incontrastato dei cieli da parte dei bombardieri alleati raramente intercettati dai caccia della Luftwaffe, la decisione di non attaccare un impianto importante come quello di campo Tizzoro non può essere giustificato solo dalla presenza in loco di alcune batterie antiaeree della Flak. I motivi sono politici (un accordo segreto tra la proprietà Orlando e l’intelligence inglese attraverso i canali preferenziali già in atto durante il Primo conflitto) ma anche strategici. A 
entrambe le parti, per i tedeschi in ritirata (la S.M.I. produce munizionamento 7,92 mm impiegato dal Mauser K98 e dal Gewehr 43 oltre che dalle mitragliatrici MG 34 e 42, e munizionamento antiaereo da 20mm) ma anche per inglesi e americani in avanzata (la S.M.I. ha già prodotto in passato munizionamento per calibri inglesi e può tornare utile ancora in tal senso dopo la sua conquista) la fabbrica fa comodo in piedi. Non solo, pur essendo operative formazioni partigiane nei boschi circostanti e nuclei di attivisti antifascisti al suo interno nessuna azione di sabotaggio di particolare rilevanza viene messa in atto. I partigiani sono armati con dotazioni prese ai militi della RSI o dai magazzini dell’ex Regio Esercito oltre che con armi di preda bellica tedesche e le munizioni che escono da Campo Tizzoro fanno comodo anche a loro.
