“Dove sarà finito?”, mi chiede l’amico, pur sapendo che mai domanda è più retorica di questa data la situazione, ed io provo a rassicurarlo dicendogli che il cane ci ritroverà presto, in quanto ha sempre dimostrato un collegamento notevole. Ma i minuti passano e da Foco nessun segnale. Decido di richiamarlo con un potente colpo di voce, ripetuto da altri a cadenza regolare, che dovrebbero servirgli a localizzarci meglio, se dovesse averne bisogno. All’improvviso, quasi come una risposta lontana al mio richiamo, lo sentiamo abbaiare. E’ un abbaio scagnato, che sembra provenire da una profondità molto lontana da noi.
“Ahi, questa non ci voleva!”, sbotta Salvatore, “..o è stato punto da un istrice, oppure ha avvistato un cinghiale o un capriolo!”.
“Speriamo sia buona la seconda..”, dico io che avevo pensato la stessa cosa, “.. perché in caso contrario dovremo trovarlo e rientrare al più presto a casa per portarlo dal veterinario”. Ancora una volta, le nostre orecchie colgono la risposta all’enigma velato da una angoscia sottile ma crescente, e lo sentiamo abbaiare e poi partire in una specie di canizza che si perde lontana nelle viscere della costa boscosa. Gli echi dei suoi scagni risuonano come remoti, come se il bracco si trovasse sulla pendice opposta a quella in cui siamo noi. Poi, più nulla.
“Completiamo il giro risalendo da qua..”, dico perentorio indicando una specie di tratturo, “..dovremmo trovarci nuovamente nella zona dell’oliveto, solo che dal lato opposto a quello in cui eravamo. Foco è dietro ad un capriolo, il primo della sua vita, e quindi non ritornerà subito…”.
Risaliamo, un pò sconsolati ma rassegnati: quando si porta un giovane cane per le prime volte in un bosco, il rischio che incocci le lusinghe del folletto rosso è davvero molto elevato. Anzi, meno male che non si tratta di cinghiale, e nemmeno di istrice. Facciamo ancora alcuni minuti di bosco, quando alle nostre spalle sentiamo uno sfrascare inequivocabile: è Foco, trafelato ma felice. Lo accogliamo con un grido di gioia e lui viene vicino a me strofinando il naso alla mia mano. Lo accarezzo, orgoglioso del fatto che nonostante la tentazione lui abbia deciso di rimanere in qualche modo collegato abbandonando l’inseguimento, e riprendiamo insieme la marcia.
Mezzogiorno di…Foco
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