Per quanto attiene coloro che usano lo Spinone troppo spesso, per le motivazione sopra esposte, lo costringono ad una innaturale cerca limitata al tiro di fucile. Pochi quindi ne fanno un uso corretto che possa esaltare le grandi doti, soprattutto di naso e di cuore dello stesso. Et de hoc satis!!!
Per ultimo le dolenti note: su chi lo giudicava o lo giudica in prove di lavoro.
Ripeto che le mie osservazioni attengono al periodo di mia partecipazione alle prove terminato intorno al 2005, data di morte del mio amato Rambo, deceduto per malattia misteriosa (dopo anni la clinica veterinaria universitaria di Parma mi riferì il sospetto che fosse stato colpito dal virus della mucca pazza).
Avevo notato e credo non solo io, che i giudici ufficiali mal sopportavano di dover esercitare il loro compito o il loro giudizio quando venivano chiamati a questo per i continentali italiani. Pareva molto spesso che questi cani fossero “sopportati” per dovere e anche quando la cerca, la presa di punto e la correttezza al frullo non erano discutibili, la qualifica difficilmente superava il Molto Buono, qualche volta l’Eccellente, mentre il concedere il C.A.C. e ancor più il C.A.C.I.T. questi venivano fatti pesare come un “dono dal cielo”. Capisco che queste mie considerazioni possano sembrare amare, ma non ingiuste, o corrispondenti a verità, tenendo conto che mentre per il Bracco italiano per nobiltà di origini e per eleganza nella cerca, qualcosa si perdonava, allo Spinone non veniva perdonato nulla!!!
Confido che, a parte le prove di lavoro organizzate dalle Società specializzate di razza, nelle quali peraltro si eccedeva al contrario, la musica sia cambiata, anche se non posso parlare di ciò che ora non conosco.
Vorrà scusarmi per questi amari sfoghi ma ammirando la sua obiettività di giudizio e la sua scienza in materia cinotecnica, confido nella sua pazienza nella lettura.
Quello che apprezzo nei suoi scritti oltre a una perfetta conoscenza delle razze da ferma, ripeto è l’estrema imparzialità, a differenza di altri autori che pur leggo volentieri ma sono portati, non so se volutamente o inconsciamente, a “portare acqua al loro mulino” cioè a lodare la razza dagli stessi preferita a discapito delle altre.
Cordiali saluti e …“in bocca al lupo”.
Mario Burani
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