Roma, 4 giugno 2025 – È stato ancora una volta un tema che ha riscosso interesse e partecipazione quello proposto e dibattuto questa mattina a Roma nella sede di Federazione Italiana della Caccia.
La Sala Puccini della Sede Nazionale è stata teatro dell’incontro dedicato a “Quanto è difficile fare le leggi in Italia”, protagonisti il Presidente Nazionale Massimo Buconi e il Prof. Avv. Alfonso Celotto. Sotto la brillante guida dell’Avvocato Lorenzo Bertacchi dell’Ufficio studi giuridici di Federcaccia, questa volta nelle vesti di moderatore, traendo spunto dall’ultimo romanzo di Celotto, “Indissolubile”, edito da Mondadori, hanno affrontato le problematiche legate alla volontà di dare un ordine legislativo in materie delicate e divisive per la società, superando conformismi, preconcetti e ambiguità.
“L’ultimo romanzo del professor Celotto ricostruisce in modo accurato e attento il clima sociale e politico della settimana decisiva per l’approvazione di una legge che è stata rivoluzionaria per il nostro Paese, quella sul divorzio – ha commentato il Presidente Nazionale di Federcaccia Massimo Buconi –. Un esempio perfetto da cui partire per spiegare l’analogia con le difficoltà affrontate da chiunque voglia legiferare su temi altrettanto sentiti, come ad esempio la caccia, che investono opinioni e coscienze personali, come dimostrano anche le polemiche degli ultimi giorni legate alla espressa volontà da parte del Governo di rivedere l’attuale normativa sull’attività venatoria. È bastato che si annunciasse l’intenzione di presentare un Disegno di legge su questo tema perché partisse un tam tam mediatico chiaramente teso non a fare informazione ma a creare suggestione – vedi la caccia in mezzo agli ombrelloni – e indirizzare l’opinione pubblica su posizioni contrarie, chiudendo di fatto qualsiasi possibilità di confronto e di dialogo. Ecco, noi invece questo dialogo con la società abbiamo tutta l’intenzione di mantenerlo aperto e l’evento di questa mattina ne è un esempio concreto”.
Alfonso Celotto è avvocato e insegna Diritto costituzionale all’Università “Roma Tre”, ha lavorato come Capo di gabinetto e Capo Ufficio legislativo di vari ministri ed è noto anche al grande pubblico per la sua frequente partecipazione a trasmissioni radio e televisive e sui giornali in veste di esperto di burocrazia e di istituzioni. Particolarmente attivo su social network e piattaforme digitali per avvicinare soprattutto i giovani alla comprensione e al rispetto della nostra Costituzione, è autore di numerosi libri pubblicati dalle principali case editrici.
“Le analogie fra il tema della caccia e le vicende di mezzo secolo fa sul divorzio sono moltissime ed evidenti – ha sottolineato fra l’altro il Professor Celotto –. In entrambi i casi ad esempio il richiamo alla Costituzione. Già lo scorso anno richiamandosi al novellato articolo 9 della Carta in molti hanno cercato di far dichiarare incostituzionale l’attività venatoria. Ma in realtà il richiamo alla tutela degli animali, così come a molte altre forme di tutela previste dalla Costituzione, altro non fa che rimandare a norme di legge che esistono, ed è una tutela bilanciata. La caccia fa parte a tutti gli effetti attraverso le norme e le leggi che la regolano di questo bilanciamento. La tutela, ancorché prevista dalla Costituzione non può essere assoluta e slegata dal contesto”. Sollecitato dal moderatore Avvocato Bertacchi sul tema del Referendum, Celotto ha poi evidenziato la necessità di rivedere certi meccanismi, a partire dalla soglia delle firme per richiederne l’ammissibilità, soprattutto alla luce della recente “apertura” alla raccolta firme elettronica.
Fra i presenti, il Sottosegretario di Stato per l’agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste sen. Patrizio Giacomo La Pietra. Anche il sottosegretario non si è astenuto dall’evidenziare l’assoluta strumentalità delle polemiche sull’annunciata riforma della 157/92: “Trovo ancora una volta particolarmente significativa e opportuna l’iniziativa di Federcaccia di affrontare il tema di questa giornata, soprattutto alla luce degli avvenimenti degli ultimi giorni. La 157 è una legge che ha molti meriti, ma anche molti anni. In questi decenni sono cambiati profondamente i contesti cui fa riferimento, da quelli ambientali alle specie oggetto di caccia a quelli amministrativi, vedi la riforma delle Province intervenuta nel frattempo. Mettere ordine e aggiornare non significa stravolgere, ma ancora una volta una parte della società ha scelto di affrontare l’argomento in modo demagogico senza entrare nel merito della questione di ciò che è necessario fare. La caccia può piacere o non piacere – ha concluso il senatore – ma rimane di fatto uno strumento gestionale imprescindibile e irrinunciabile proprio per la tutela dell’ambiente e della biodiversità. Non è un terreno facile, ma andremo avanti anche perché all’interno del Consiglio dei Ministri non esiste sul tema nessuno dei dissidi che certi media vorrebbero invece evidenziare”.
Fra i presenti ai lavori, Luca Brondelli di Brondello, Vicepresidente nazionale di Confagricoltura, il Colonnello dei Carabinieri Stefano Cazora, il segretario generale di Fondazione UNA e Vicedirettore del CNCN Pietro Pietrafesa, Nicolò Fabbriziani di AB Agrivenatoria Biodiversitalia – Coldiretti e numerosi giornalisti, mentre non hanno fatto mancare il loro saluto numerosi parlamentari e cariche istituzionali trattenute dai lavori parlamentari previsti per questa mattina.
Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia