Le ultime cartucce conservazioniste di Biden! Sperando che, come già nel precedente mandato, Trump non provveda poi a “soffocarle” come già fece al suo primo mandato (poi nuovamente recuperate da Biden)! Due nuovi Monumenti Nazionali (aree protette similmente ai Parchi Nazionali, almeno dal punto di vista della conservazione ambientale) in California. Uno nell’estremo sud dello Stato, a comprendere un’area desertica di 252.525 ettari, adiacente al Parco Nazionale Joshua Tree: Chuckwalla National Monument. Tutela habitat di diverse specie a rischio estinzione, tra le quali Lucertole di Chuckwalla, Tartarughe del deserto, Capra delle Montagne Rocciose del Deserto, Antilope di Sonora. Vi sono protette diverse popolari località di grande bellezza paesaggistico-ambientale, nonché siti di valore per le popolazioni native di almeno cinque nazioni; ed ingloba anche alcune Aree Wilderness precedentemente designate. L’altro all’estremo nord dello Stato, esteso su un’area montagnosa di origine vulcanica di 90.650 ettari: Sáttítla Highlands National Monument, un millenario sito sacro per altre cinque popolazioni native che ancora lo utilizzano per cerimonie religiose e ricerca di risorse naturali edibili, e per la cui sua difesa si sono particolarmente attivate; non lontano dal Monte Shasta, vetta anch’essa sacra per i popoli nativi.
2. Interessante quanto ci comunica Alberto Cuppini, della Rete Resistenza sui Crinali di opposizione alle centrali eoliche in alto Appennino, traducendo le parti più essenziali di un articolo apparso sul Wall Street Journal di New York, dal titolo “California’s Climate Time for Choosing”, sui recenti incendi che hanno colpito Los Angeles (California):
“Gli incendi di Los Angeles sono impressionanti da osservare, e forse sono abbastanza gravi da provocare qualche ripensamento nella classe politica della California. Invece di cercare come Don Chisciotte di cambiare il clima, dovrebbero spendere il loro denaro nella mitigazione e nell’adattamento agli effetti del cambiamento climatico. I democratici danno la colpa degli incendi di Los Angeles al clima che sta cambiando, che è una scusa comoda quando i cittadini si infuriano contro i fallimenti del governo statale e di quello locale. Le prove non supportano la spiegazione del clima siccome (tra le altre ragioni) la California ha avuto un clima secco, e a volte venti con la forza di un uragano, per secoli. Se i democratici che guidano lo Stato credono nella loro stessa propaganda, perchè non spendono i soldi in modi utili anzichè nel green, una transizione energetica verso il nulla?
[…]L’infrastruttura idrica della regione è stata costruita più di un secolo fa per combattere gli incendi domestici, non roghi come quello di questa settimana… L’enorme richiesta di acqua ha causato una perdita di pressione, che ha reso più difficile pompare acqua verso l’alto per riempire i serbatoi, pieni prima degli incendi, che si erano rapidamente svuotati. Morale della favola: i pompieri hanno dovuto fare affidamento su enormi camion cisterne, alimentati dal buon vecchio diesel.
[…]Ma rinnovare il sistema idrico per favorire il lavoro dei pompieri è costoso. La locale azienda municipale per l’acqua e l’energia sta lottando, molto semplicemente, per mantenere attivo il sistema già esistente… Le sue tubature in media hanno 60 anni… Se gli incendi sono destinati ad essere più comuni, allora rimettere ordine nel sistema idrico sarà essenziale. Ma i governi hanno risorse limitate e devono stabilire delle priorità. E i politici californiani – statali e locali – preferiscono spendere i soldi nella redistribuzione dei redditi e nei sussidi verdi, che comperano voti, piuttosto che in infrastrutture che si ripagheranno in futuro. I democratici hanno dato priorità in particolare a ridurre le emissioni di CO2 piuttosto che a mitigare gli effetti di un clima variabile. I mandati statali sull’energia rinnovabile hanno forzato la Pacific Gas & Electric Co. a spendere pesantemente su sole, vento e batterie, a discapito dell’aggiornamento delle vecchie linee elettriche che hanno innescato alcuni degli incendi più catastrofici dello Stato.
[…]Lo Stato spende più nel “combattere” il cambiamento climatico che a prevenirlo. Il budget del Governatore lo scorso anno includeva 2,6 miliardi di dollari per la “resilienza forestale e agli incendi”, molto meno dei 14,7 miliardi di dollari destinati ai veicoli a zero-emissioni e alla transizione verso l’ “energia pulita”. I cento miliardi di dollari della California per il treno proiettile e per le pale eoliche offshore non faranno nulla per prevenire gli incendi o per proteggere le comunità. I sussidi dati al fotovoltaico sui tetti non forniscono nessuna consolazione a chi ha perduto le propria abitazione. Più in generale, niente di quello che la California fa per sussidiare i veicoli elettrici o penalizzare i carburanti fossili avrà il ben che minimo effetto sulla temperatura globale. Le sue riduzioni delle emissioni di CO2 sono rese irrilevanti dagli incrementi realizzati altrove, includendo le emissioni provocate dagli incendi. Le loro politiche climatiche sono una pura esibizione di virtù per compiacere la lobby climatica.
[…]E’ tempo per i democratici di scegliere che cosa è più importante: le loro ossessioni climatiche oppure i cittadini.”
Franco Zunino, AIW