I Pastori Maremmani appartengono al ceppo cosiddetto “dei grandi cani bianchi”, di cui fanno parte altre razze per così dire affini originatesi nella varie regioni europee. Abbiamo così il Cane da Montagna dei Pirenei in Francia, il Kuvasz in Ungheria , il Pastore di Tatra in Polonia , il Mastino Spagnolo ed altre razze meno conosciute che condividono col nostro maremmano molti aspetti del carattere, quelli più basilari, e molto spesso anche similitudini morfologiche. Le varie razze derivate da quell’unico ceppo di cani da pastore bianchi o comunque molto chiari provenienti dal continente asiatico, si sono poi formate in seguito alla pressione selettiva esercitata su di essi dalle condizioni geoclimatiche delle varie regioni d’Europa e dalle preferenze dell’uomo.
Da noi in Italia, la razza si forgiò a cavallo fra la maremma toscana e le montagne abruzzesi, in quella cintura di altopiani raccordati fra essi da antichi tratturi dove fino all’inizio del secolo scorso e ad anche oltre si svolgevano gli imponenti movimenti di transumanza. Qui, i grandi pastori guardiani fecero davvero la differenza. Spesso lasciati completamente soli per giorni interi, questi cani prendevano tutte le decisioni al riguardo della protezione del gregge, mantenendolo sul posto dove i pastori lo avevano lasciato, difendendolo dai numerosi predatori ed addirittura assistendo le pecore partorienti fino alla nascita dell’agnello, che se lasciato solo con la madre avrebbe costituito un boccone oltremodo facile. Può sembrare fantasioso se non peggio, ed invece è esattamente ciò che succedeva, e che ancora adesso continua a succedere. L’impulso alla diffusione della razza in Italia venne dato da alcune grandi famiglie dell’aristocrazia terriera toscana. In particolare i Principi Corsini di Firenze, e i Marchesi Chigi Saracini di Siena. Queste famiglie, che possedevano immensi territori su cui venivano esercitate le attività di agricoltura ed allevamento, si servivano dei grandi pastori bianchi per la custodia delle greggi e delle fattorie, e dunque incominciarono a selezionarli seguendo dei criteri di assoluta funzionalità caratteriale. Negli anni del primo dopoguerra non vi era una sola villa padronale importante, al centro ed al nord Italia, che non fosse difesa da questi formidabili guardiani.
PASTORE MAREMMANO-ABRUZZESE : IL GRANDE GUARDIANO..
Mondo CaneCondividi: