Ai pregi abbiamo già accennato: grande spirito di muta che consente ad un solo canettiere di gestire una compagine di anche dieci o quindici soggetti insieme,cosa ad esempio impossibile con il nostro segugio; poi passione “genetica” per la lepre, che si traduce in una maggiore solidità di interesse nel caso di sviamenti da capriolo o altro selvatico non desiderato. Ancora, efficienza nello svolgere l’accostamento anche perché iniziato sempre abbastanza vicino al covo, e soprattutto eccellenti doti d’inseguitore corredate da una voce dal magnifico ritmo. Inoltre, le doti di ammutamento , a differenza delle razze francesi, non sono andate a scapito dell’iniziativa individuale e della plasticità caratteriale.
Il suo carattere estremamente affettuoso e la sua intelligenza, superiore a tutti gli altri segugi, lo hanno inoltre reso celebre nel mondo come straordinario compagno di giochi per i nostri bambini.
Il beagle è un tipico segugio da climi moderati che preferisce il terreno umido , piuttosto che quello secco. Nel senso che se potesse scegliere tra il cacciare in un erbaio fangoso con l’aria plumbea e carica di acqua, o in una sassaia riarsa dal sole di settembre, lui preferirà sempre la prima soluzione.Un inseguitore lavora meglio su traccia calda, e di conseguenza troverà la sua
miglior cartina tornasole su un substrato umido e tendente al fresco. Difatti, a prova di ciò, basti riflettere sul fatto che i grandi accostatori quali i segugi francesi o alcune linee di segugi Italiani, lavorano meglio sull’arido, ovvero dove il loro potentissimo naso rileverà le umide particelle infinitesimali di fiato o essudato che la lepre può aver lasciato nel suo percorso notturno. In base a ciò , forse non consiglierei il beagle a chi caccia le lepre in alta montagna o a latitudini siccitose, ma senz’altro lo proporrei a chi vive in collina o in pianura, e desidera durante le proprie battute di caccia, gustare l’intramontabile sapore della Vecchia Inghilterra.
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