La Gran Bretagna ha dato alla cinofilia e alla caccia , le tradizioni più grandi e le razze più classiche. Fra i segugi , oltre al beagle che fra gli “hounds” è il più antico dopo il greyhound, le altre grandi razze sono il foxhound, l’harrier ed il bloodhound.
Il foxhound è il segugio da volpe per eccellenza, da molti definito un “capolavoro zootecnico “. Il celebre segugio inglese ha svolto fra le razze da seguita il ruolo che fra quelle da ferma ha ricoperto il Pointer: ha migliorato, reinsanguato, velocizzato. Cane dall’olfatto mediocre ma dalla mascella d’acciaio, egli rappresenta la coniugazione vivente di velocità e resistenza, la crasi perfetta fra volontà predatoria e disciplina di muta. La volpe è la sua preda da circa
quattro secoli, ma egli deriva dallo staghound, il cane da cervo tuttora esistente. Da qui la sua efficacia anche sugli ungulati e sul cinghiale in particolare. Rimane , ad opinione di chi scrive, il re di tutti i segugi , bloodhound compreso.
L’Harrier è una via di mezzo fra il foxhound e d il beagle, dunque un cane intorno ai 50 cm al garrese, straordinariamente veloce ed usato in Gran Bretagna, almeno fino al discusso “hunting ban” nella caccia alla lepre a cavallo. Le sue qualità sono simili a quelle del beagle, ma con un filo di potenza olfattiva in meno. E’ impiegato anche sulla volpe.
Il Bloodhound non ha bisogno di presentazioni: il Naso per eccellenza; il prototipo del segugio.
Usato nella caccia alla grande selvaggina ma in grado di seguire la pista di un coniglio vecchia di tre giorni, è impiegato nel ritrovamento di persone scomparse ed evasi da molte delle più importanti Polizie del mondo. In Europa Continentale è considerato dalla cinofilia ufficiale una razza belga con il nome di Saint Hubert ma di fatto e di diritto essa è britannica: gli Inglesi ne hanno portato avanti la tradizione venatoria e sportiva da quasi nove secoli, e da Oltremanica sono venuti e vengono tuttora i soggetti migliori .
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