Comunque, a qualsiasi razza appartenga il nostro cane da ferma, la cosa da fare è aver cura che mostri alcune caratteristiche che lo renderanno sicuro in questa caccia. In primis il senso del vento. Vi sono molti cani che pur incrociando molto bene la campitura o la zona da battere non tengono conto del variare della direzione del flusso eolico. Questo comportamento, sulle starne, si rivelerà disastroso. Tuttavia, il senso del vento è qualità raffinatissima e deve in massima parte provenire da una dotazione genetica, in quanto difficilmente potrà essere instillata con il dressaggio. Il vento è il grande alleato del cane, e il solo che può aiutarlo. Però è come un destriero potente: se il cavaliere lo comprende e lo cavalca a modo, lui lo porterà ovunque e qualunque cosa accada; se, viceversa, cercherà di sottometterlo con la brutalità, il cavallo, inevitabilmente gli farà pagare un conto salato. Il cane che cacci le starne a modo, deve gestire questo “cavallo”, deve esserne il confidente, deve capirlo. Non servirà un naso potente se la presunzione avrà la meglio sulla sensibilità, e
l’arroganza sostituirà l’intelligenza. Come un destriero focoso il vento potrà impennarsi, ed il cane allora dovrà assecondarlo con decisione mantenendolo sempre sotto controllo, poi di colpo s’attenuerà, si ridurrà fino a diventare un refolino leggero e quindi sarà il nostro pointer o setter o bracco che sia, a doverlo cercare andandogli incontro, giocando di fino esattamente come farebbe un cavaliere sensibile ed esperto con il morso e le redini. E naturalmente tutto questo dovrà avvenire ad una velocità sempre consona ad una proficua perlustrazione. Lo starnista, o comunque il soggetto che dovrà essere impiegato in una battuta a questa selvaggina, deve poi possedere ferma solidissima, correttezza al frullo ed ubbidienza assoluta. Difatti, in caso di levata di una brigata, il cane scorretto tenterà di inseguirla fino a dove potrà, compromettendo la possibilità di una proficua ribattuta.
STARNE DELLE MIE BRAME…
Condividi: