..E’ curiosa anche la storia del nome concesso al mio affisso. Come da procedura della
Federazione Internazionale della Cinofilia con sede a Bruxelles, si richiede un nome per ottenere l’affisso. Ebbene io avevo chiesto l’affisso di “Frà Diavolo”, nome del mio famoso compaesano, bandito che imperversò nelle nostre campagne e non solo, durante il diciottesimo secolo nell’allora Regno delle Due Sicilie. Da Bruxelles mi si informa che tale nominativo è stato già concesso ad un allevamento spagnolo,il cui titolare avendo visto il celebre film di Stanlio e Olio su Frà Diavolo, aveva chiesto l’affisso con questo nominativo. Ecco quindi che Bruxelles, nel 1993

Vincenzo, Michele e Mariangela Soprano con Bruna Di Campello
, mi assegna il nome di riserva da me segnalato, ovvero “Di Campello”, che poi corrisponde ad una fantastica zona montana del mio paese, oggi inclusa nel Parco dei Monti Aurunci, quindi di fatto vietata all’uso del segugio. Ad oggi con i segugi sia italiani a pelo raso che con quelli maremmani a pelo raso ho ottenuto tantissime soddisfazioni, raggiungendo traguardi di altissimo livello, ma
soprattutto riscontri positivi continui dalle persone che hanno creduto in questa mia ricerca continua del bello e bravo, e che a loro hanno ricavato gioia e godimento nell’arte venatoria di tutti i giorni con i pochi cuccioli che nel tempo ho ceduto. E ci tengo a sottolineare il fatto, inoppugnabile, che gli stessi segugi che impiego a caccia sono poi quelli che calcano i campi e i ring nelle prove zootecniche e alle expò. In sintesi sono sempre alla ricerca ossessiva del “Bello e Bravo”, in un solo segugio. Questo connubio, per me inscindibile, è il grande traguardo cui ancora oggi ambisco e che penso sia sempre da perseguire.

Tosca Di Campello Campionessa Italiana Segugio Italiano Pelo Raso
Parlare con Vincenzo Soprano è stato come fare una galoppata ideale a ritroso nei decenni, a
cavallo dell’evoluzione della nostra società, non solo rurale e venatoria. E’ stato riscoprire antiche ma sempre vitali radici contadine, che con la loro linfa ancora irrorano la nostra passione per il cane donandoci il potere di affrontare tempi nuovi con una sapienza altrimenti impossibile da reperire. E’ stato fondere il cuore con l’intelletto, puntualizzando con osservazioni tecniche e arricchendo di obbiettivi concreti quella che è, deve essere, e sempre sarà la caccia più bella del mondo.

Giorgio Di Campello. Irripetibile…