Il clacson dell’automobile interruppe per un istante l’armonia del crepitare del legno. Erano arrivati i nipotini. Già ne sentiva le grida di allegria mentre Mary si precipitava ad aprire l’uscio per accoglierli. Quei piccoli erano l’ultima gioia rimastagli, in una vita oramai consumata: “Capolinea, signori..” ripeteva con amara ironia imitando se stesso quand’era ferroviere, sapendo bene che per lui, la corsa era già finita dal giorno in cui non aveva più potuto seguire un cane e tenere in mano un fucile. Come un vecchio vagone parcheggiato su un binario morto, aspettava che venisse una locomotiva a portarselo via per sempre.
Il mattino di Natale, i nipotini non stavano più nella pelle per aprire le vistose scatole infiocchettate che celavano i regali. Sotto il piccolo albero allestito da Mary con decorazioni confezionate da lei stessa e di anno in anno rinnovate, trovavano spazio numerosi pacchetti di ogni foggia e delle più strane dimensioni.
Il vecchio Eliah sedeva accanto al fuoco già dall’alba, avvolto nella sua giacca da camera ed intento a caricare con un trinciato allo Cherry la sua pipa di radica d’erica del Devon. Lo raggiunse Robert, il genero “..dai lunghi capelli e dai troppi baffi..” come lo definiva lui, seguito da Willy e Sarah, i due biondissimi nipotini di nove e sette anni con ancora le mani impiastricciate di budino. Buone ultime arrivarono sua moglie Mary ed Edith, la loro figlia più piccola che s’era sposata a piedi nudi a bordo d’un peschereccio del Galles indossando un lungo vestito giallo a cui si aggrappava il piccolo Willy di appena due anni. Quella cosa, i due vecchi, non l’avevano mai capita, e di conseguenza mai completamente accettata.
I bambini si lanciarono sui pacchi destinati a loro e li aprirono scartandoli con voluttà. Venne fuori di tutto: vestiti, un paio di scarpe da football, una bambola parlante, un mini servizio da tè, libri di animali illustrati e persino un Manuale del Giovane Esploratore. Questo era stato un pensiero personale del vecchio Eliah, che per non incorrere nell’astio del genero, non se l’era sentita, com’era nel suo animo, di regalare al nipotino una doppietta da caccia giocattolo e aveva ripiegato su qualcosa che avrebbe potuto spiritualmente sostituirla. Quando tutti ebbero aperto i propri doni, Edith si alzò e, fingendo una imperdonabile sbadataggine, annunciò: “Ma come abbiamo fatto a dimenticarne uno?” . Corse nella stanza da letto e rientrò teatralmente nella sala reggendo in mano un involucro piatto e largo, di forma vagamente rettangolare. Era destinato al vecchio Eliah
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