Il colombaccio abita l’Europa, l’Africa nordorientale e l’Asia meridionale. Dall’estremo nord delle loro aree di diffusione i colombacci migrano verso i quartieri d’inverno nell’Europa meridionale; alcune varietà, tuttavia, si stanziano regolarmente in Germania e in Gran Bretagna divenendo sedentarie nelle zone di campagna. Anche in Italia stiamo assistendo da molto tempo ad un fenomeno simile, dovuto a cause riconducibili al cambiamento climatico e al progressivo adattamento della specie, invero piuttosto robusta, alle nuove condizioni. Come accade per i merli, molti colombacci si adeguano alla progressiva invasione dell’abitato nelle regioni un tempo campestri e si stabiliscono nelle città invadendo parchi e giardini, nidificando sugli alberi dei viali, divenendo insomma “familiari” e sedentari. Altri invece rimangono creature della foresta, continuando a vivere ritirati in zone lontane dai centri abitati e di difficile accesso. Nutrirsi, bere e dormire in sicurezza
costituiscono la principale occupazione dei colombacci e se non sono intenti alla cova, la loro attività è improntata alla più spontanea socievolezza, amando essi vivere raccolti in stormi numerosi. Il loro volo è potente e veloce, dal volteggio largo ed elegante, e l’alimentazione che essi preferiscono comprende ogni sorta di semi di graminacee, ghiande e bacche, frutti, boccioli di fiori, germogli, piccole radici; tuttavia, accanto alle sostanze vegetali, essi arricchiscono i pasti anche con molluschi, vermi e insetti per una percentuale del 3,5 % circa. Più volte al giorno, di solito ad ore regolari, il colombaccio ricerca qualche luogo d’acqua isolato e , quando si sente perfettamente solo e sicuro, si accinge a bere. Tutte precauzioni queste, dettate da una lunghissima esperienza, poichè molti nemici, dai falchi all’uomo, lo insidiano continuamente.
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