Come tutti i columbidi, il colombaccio è essenzialmente monogamo e la sua vita amorosa è sempre caratterizzata da grandi effusioni tra i due coniugi, da bellissime parate nuziali accompagnate dal ben noto e tenero tubare che dura sino al tempo dell’ultima covata. Non per nulla, nell’antichità, e la Bibbia stessa lo testimonia, la colomba fu presa a simbolo dell’amore coniugale. Le manifestazioni amorose hanno inizio alla fine di marzo quando, per la prima volta nella stagione, il maschio esegue il suo volo nuziale sollevandosi verticalmente nell’aria, battendo le ali e ridiscendendo quindi in molle planata. Posatosi su un ramo accanto alla sposa, esso le dedica quattro o cinque strofe sommesse, teneramente modulate. La coppia si abbandona poi a reciproche effusioni al termine delle quali ha inizio la costruzione del nido, costituito da una piattaforma o concavità poco accentuata del diametro di 30 o 40 centimetri, posta ad altezze variabili nelle biforcazioni dei rami, o poggiata a un tronco od anche nascosta tra le foglie delle piante rampicanti. Di solito, il
primo nido è costruito su conifere o fra l’edera, mentre, come talvolta può accadere, per le altre covate possono venire usati nidi abbandonati da altre specie. La prima covata si effettua tra aprile e maggio, la seconda tra giugno e luglio e, a volte, se ne verifica una terza tra agosto e settembre. La femmina depone due uova bianche e lucenti che misurano circa 3 cm per 4, con un peso medio di 19 grammi.
L’incubazione, cui provvedono entrambi i genitori alternativamente, dura da 15 a 17 giorni, durante i quali il coniuge intento alla cova non si allontana mai dal nido, se non costretto da
un eventuale disturbatore o da un grave pericolo imminente. Alla nascita, i piccoli sono coperti da un piumino giallastro e picchiettato, e vengono nutriti, in un primo tempo, con alimenti liquidi che i genitori rigurgitano e somministrano loro introducendo il becco nel fondo della gola. Successivamente, il cibo inizia a comporsi di granaglie già rammollite nel gozzo degli adulti e dopo tre o quattro settimane la prole lascia il nido, sebbene non ancora in grado di volare con sicurezza, restando aggrappata ai rami circostanti. Tra luglio e ottobre, a cinque o sei settimane dalla nascita, i giovani assumono il piumaggio degli adulti per muta completa. .
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