Avete mai assistito ad una esposizione di dipinti iperrealisti? Quelli , per intenderci, dove ogni particolare viene realizzato con una maniacale perfezione, tale quasi da dare la sensazione di guardare una fotografia? Se la risposta è affermativa, e siete cacciatori segugisti, nessuno più di voi sarà in grado di cogliere tutta la pienezza e l’importanza delle fasi di lavoro che i segugi francesi possono offrire.
La cagna migliore che abbia mai avuto era una grand bleu di Gascogne . Si trattava di una femmina non bellissima, e neanche poi così “grand” dal punto di vista delle dimensioni . Il suo nome era Lady, ed era parte di una cucciolata prodotta dal canile di una squadra di cinghialai. Quando la presi, Lady aveva ormai un anno, e pur dimostrando un naso portentoso, la cucciolona si era dimostrata lenta nell’inseguimento e vagamente intimorita da tutto l’ambaradan di urla, spari e concitamento che una cacciata al cinghiale in squadra inevitabilmente comporta. Lady era una raffinata solista, una virtuosa della passata, una femminilissima e sensibile “signorina” d’altri tempi, di quelle che preferivano lavorare con i merletti e leggere poesie, piuttosto che praticare arti marziali o risalire le sorgenti del Nilo. Lei amava la tranquillità, e tutte le sue cose le faceva con calma e dolcezza, ma le portava a termine in fondo.
CANI DA SEGUITA: I BLEU DE GASCOGNE, NASI PIGLIATUTTO..
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