L’allodola (Alauda arvensis) è un passeraceo dal piumaggio grigio-fulvo, color terra. È insettivoro in primavera, quando vive in coppia, mentre in autunno ed in inverno si unisce in folti stormi e diviene granivoro. causando non poche preoccupazioni ai contadini per i loro seminati. Nidifica in depressioni del terreno che riveste e circonda di erba secca. È diffusa pressoché ovunque in Italia ma lo è in forma particolarmente abbondante nelle regioni centrali e meridionali. In ottobre e novembre è di passo in gran numero di stormi ed in questi mesi viene cacciata da numerosi appassionati che la attendono con impazienza sia per
l’abilità di tiro che richiede, sia per le sue carni delicate.
La caccia all’allodola si pratica principalmente in due modi, per così dire «classici». Il primo, di cui tratteremo qui, è detto «al salto» (o borrita); il secondo si basa sul richiamo dei volatili mediante mezzi meccanici quali specchietti, fischietti, ecc:, o zimbelli, cioè civette ed altri uccelli.
Si può essere un degno cacciatore e non apprezzare questa particolare caccia, come si può essere un raffinato buongustaio senza per questo amare l’allodola ripiena e allo spiedo. Ma per taluni la caccia all’allodola rappresenta una vera passione che fa loro trascurare anche la selvaggina più nobile; per altri un mazzetto di questi uccelli costituisce la portata più ambita di un pranzo o di una cena.
Certo è che il tiro all’allodola al salto seleziona i migliori tiratori, quelli cioè dotati di riflessi rapidi, di maneggio disinvolto del fucile e di stoccata facile.