Stimato Direttore,
sono un cacciatore con 43 licenze alle spalle. Leggo sempre i suoi meravigliosi articoli che mi fanno sognare e mi consolano un pò dell’attuale situazione venatoria nel nostro Paese. Secondo me la caccia in Italia ha toccato il fondo. Adesso si mettono d’accordo le associazioni con gli ambientalisti e poi si fanno la guerra fra di loro, e a fare le spese siamo noi cacciatori. Non sarebbe bello se ci fosse una sola associazione senza partitismi e colori politici? Lo chiedo a lei che ha esperienza. Che c’entra la caccia con la politica? La caccia è libertà non politica. Gli atc sono inquinati dalla politica e dalle antipatie interne, dovrebbero essere aboliti. Prima di questa legge non c’erano e si stava meglio anche se eravamo più cacciatori di ora. Perché non ci facciamo sentire noi a Roma e organizziamo una bella manifestazione tutti insieme? Magari con l’appoggio di un giornale come il suo possiamo avere la speranza di essere ascoltati! Mi scusi lo sfogo e complimenti ancora
Luigi Boaretto – Venezia
Caro amico,
grazie innanzitutto per l’apprezzamento. Se con qualche scritto sono riuscito a farla viaggiare, anche pochi minuti, in un’altra dimensione, per me è una soddisfazione impagabile. Purtroppo la realtà è diversa dal sogno, e siamo costretti a scontrarci con situazioni che non è possibile liquidare con qualche bella parola, o buona intenzione. Le Associazioni hanno i loro difetti, siamo tutti umani, ma anche i loro pregi. E’ incontestabile che spesso, soprattutto a livello locale i personalismi prevalgano sul buonsenso a scapito della caccia e dei suoi praticanti, tuttavia è altrettanto vero che grazie all’impegno dei sodalizi siamo riusciti a difendere gli interessi generali della categoria e possiamo contare su gente che ogni giorno lavora per noi.
L’idea di riunirsi tutti sotto una sola egida è auspicabile. Anche io la penso come lei. E, come lei, penso che il partitismo non dovrebbe entrare nelle dinamiche gestionali della caccia. Però, poiché l’argomento è di interesse sociale, gli interessi politici non possiamo, ahinoi, tenerli fuori. Purtroppo è così. Dobbiamo senza dubbio tendere alla massima unione possibile, ma dimentichiamoci, in un Paese come il nostro, di poter lasciare fuori completamente il carrozzone multicolore della politica.
Sulla manifestazione popolare per una nuova e più “europea” legge sulla caccia, con me sfonda una porta aperta. Sono disponibile a fornire tutto l’appoggio che una rivista come Caccia Oggi può dare, se può servire a qualcosa, ma l’iniziativa deve partire dalle “vituperate” Associazioni. Dovrebbero essere loro a promuoverla ed organizzarla. Se lo faranno, noi saremo in prima linea.
Mario Sapia