Tanto tempo è ormai passato dall’ultima grande manifestazione organizzata dai cacciatori piemontesi, scesi in piazza uniti e compatti per rivendicare i diritti della loro bistrattata categoria.
Sono trascorsi quasi dieci anni da quell’ottobre 2006 , quando migliaia di cacciatori subalpini sfilarono civilmente per le vie di Torino, protestando contro le assurde decisioni della Giunta regionale piemontese , allora guidata da Mercedes
Bresso.
Fu un momento straordinario, di grande passione, ma anche del l’amara consapevolezza di come caccia e politica piemontese avessero scavato un profondo solco tra loro , non dialogando più.
Gli anni successivi ci hanno regalato tante delusioni e poche soddisfazioni, temperate quest’ultime da errori che ancora stiamo pagando, e che forse peseranno sulle future generazioni di cacciatori piemontesi.
Da quel lontano 2006 per i nostri appassionati sono seguiti altri problemi e difficoltà , ed ora pare nuovamente necessario ripetere quell’esperienza, alzando la voce a chiedere giustizia e rispetto per l a dignità di quasi 25.000
cacciatori piemontesi.
Tutte persone, i nostri cacciatori, che non hanno conti in sospeso con la giustizia e pagano robuste tasse per esercitare
i loro diritti; diritti ovunque garantiti da identiche leggi dello Stato Italiano che dovrebbero valer e anche qui da noi,
lungo il Po o sotto il Monviso, in Langa e Monferrato, così come nelle ubertose pianure che circondano le nostre belle città.
I cacciatori piemontesi da due anni a questa parte vengono discriminati d a decisioni assurde di chi dovrebbe governare con equilibrio e giustezza l’attività venatoria, ma invece li costringe a rivolgersi alla Magistratura Amministrativa per il
rispetto di normalissimi diritti , altrove sacrosanti. Tre ricorsi al TAR e un…tris di vittorie, tutte vanificate dall’ottusità di scelte politiche inspiegabili, penalizzanti, tanto da costringerci anche quest’anno all’inevitabile quarto ricorso, alla ricerca del probabile…poker!
Così non può andare avanti, ignorati e sbeffeggiati come siamo da amministratori che paiono dimenticare la storia e la cultura di una Regione, il Piemonte, che molto ha dato alle tradizioni venatorie del nostro Paese.
L’anno 2015 s’è chiuso malamente, con l’ingiustificato divieto al prelievo di specie selvatiche sempre cacciate in Regione Piemonte , e la dichiarata volontà di intervenire sull’amministrazione di ATC e CA, accorpandone senza plausibile ragione i comitati di gestione.
I l 2016 non è certo cominciato meglio, con la reiterazione d’un pessimo calendario , non concertato con il mondo venatorio, ma altresì imposto, quasi fosse l’enne sima punizione per chi non s’è mai voluto piegare alle inclinazioni
animal – ambientaliste della Giunta guidata da Sergio Chiamparino.
Per queste ragioni, e molte altre ancor a, F IDC, ANLC, Enalcaccia, EPS ed Anuu Migratoristi, tutte Associazioni Venatorie
riconosciute ai sensi della l.157/92, hanno deciso d’unirsi per organizzare una nuova, grande, manifestazione di protesta che porterà i cacciatori piemontesi a sfilare per le strade della capitale dell’auto, sempre civili ed educati, ma
pronti e risoluti a far valere i propri diritti.
L’appuntamento è per il prossimo giugno, il giorno 10 se non interverranno divieti od elementi ostativi, a Torino, tutti assieme per questa grande occasione.
V i terremo informati ed aggiornati, ma già da ora chiediamo il vostro aiuto, collaborazione e partecipazione ad un evento che ci piacerebbe segnasse un punto di svolta per il mondo venatorio piemontese; vorremmo che quel giorno
tutti i cacciatori del Piemonte e d’Italia fossero lì, con noi, ad urlare in coro una sola parola: RISPETTO!
Torino, 01/05/2016
Federcaccia Piemonte, ANLC, Enalcaccia, EPS, Anuu Migratoristi
Parola d’ordine: “rispetto!”. I cacciatori piemontesi scenderanno in piazza il 10 giugno
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