Qui siamo ad una lunghezza di tre pollici, che l’ideatore del disegno considerava del tutto adeguata, visto che l’animale è già stato preparato per il trasporto con altri attrezzi. Peraltro, se non si tratta di un ungulato troppo grosso, per operare all’altezza del bacino anche questo coltello va bene. La lama è in acciaio CPM S30V, una lega al Cromo-Molibdeno-Vanadio studiata da Crucible in collaborazione con il coltellinaio custom Chris Reeve che si caratterizza per un elevato contenuto di Carbonio, pari all’1,45%. L’acciaio, a grana finissima, è ottenuto dalla metallurgia delle polveri e la composizione chimica favorisce lo sviluppo di carburi di Vanadio, che sono molto più duri rispetto agli usuali carburi di Cromo dei comuni acciai
inossidabili per coltelleria. La finitura è burattata come va tecnicamente definita quella che gli americani chiamano stone-washed, l’arrotatura è piana ma riguarda, anche verso la punta, solo la parte inferiore della lama. Aver lasciato un tratto, pur piccolo, a pieno spessore irrobustisce molto la lama che è spessa un ottavo di pollice, poco più di tre millimetri. L’alleggerimento, utile per un bilanciamento perfetto anche se qui si limita a pochi grammi, è ottenuto con un falso controfilo che interessa la parte superiore della lama senza giungere alla punta, per i citati motivi di robustezza. Il blocco della lama in apertura è assicurato da un sistema liner-lock e l’apertura, comandata da una pinna posteriore che a lama dispiegata si trasforma in guardia, è del tipo assistito. Quando la lama ha raggiunto un angolo di circa 40 gradi rispetto all’asse del manico, una molla la spinge ad aprirsi completamente. Il sistema è velocissimo ed affidabile.
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