Il Segugio Istriano si presenta in due varietà, che ora sono due razze ben distinte, una a pelo raso, l’altra a pelo forte.
Benché formalmente, ed a mio avviso artificiosamente separate, l’impianto costruttivo delle due razze è essenzialmente il medesimo. Innanzitutto le dimensioni: una statura media al garrese di 50 cm nel raso e di 52 nel forte, un peso ideale di 18 kg nell’uno e di 20 kg nell’altro, l’assoluta identità di colore del mantello che può essere esclusivamente bianco con le orecchie arancio o giallo, oppure bianco con moschettature o qualche macchia di colore arancio qua e là, la lunghezza identica della testa, danno la misura della reale mancanza di necessità di volere a tutti i costi due razze distinte. Comunque così è. La costruzione asciutta e rettangolare è di particolare interesse. Difatti trattandosi di un cane discendente diretto dei veltri fenici e romani, deve dare la priorità funzionale ad azioni che lo vedano impegnato sulla rapidità d’esecuzione e dunque la costituzione nervilinea risulta in tutta evidenza, una prescrizione obbligatoria. L’angolatura un filo accentuata dei posteriori, residuo inequivocabile dell’antica ascendenza, sta lì proprio a fornire lo scatto nella breve unità di tempo, aiutato dall’ossatura sobria, ma al contempo solida e allungata. La testa abbastanza lunga e le narici bene aperte lo pongono sullo stesso piano fisiologico-funzionale del nostro segugio nazionale, che probabilmente trova nel cugino d’oriente il suo parente più prossimo, malgrado l’apparente diversità.
IL SEGUGIO ISTRIANO : “NASO” D’ORIENTE…
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