Intrappolato sullo spuntone, assordato dal furioso latrare dei segugi, il grande puma reggeva l’assedio con la regalità e la fierezza proprie di un predatore autentico quando è lui ad essere aggredito, tenendo testa ai cani come un re, un signore delle rocce che avrebbe combattuto fino allo stremo delle forze, se non fossero intervenuti gli uomini.
Fu proprio Dobie a sparare, mentre Bransom prendeva lo schizzo dell’ultima scena con la mano malferma per l’emozione. E fu sempre Frank Dobie che qualche tempo dopo scrisse sul “Country”: “Misurava otto piedi e sei pollici da punta a punta ed era sicuramente il più nobile e meraviglioso animale da preda dell’intero continente americano.”
![Questa immagine, elaborata dall'autore ad acquarello e pastello, fu presa sotto forma di schizzo da Paul Bransom, in diretta, un attimo prima che lo sparo di Frank Dobie echeggiasse nel Little Bear Canyon. Chi volesse vederla in originale, può farlo alla Grand Central Art Galleries di New York, insieme con altre emozionanti opere di Bransom e di tanti altri meravigliosi “Sporting Artists”](https://www.cacciaoggi.it/wp-content/uploads/2015/04/IMG_2238.jpg)
Questa immagine, elaborata dall’autore ad acquarello e pastello, fu presa sotto forma di schizzo da Paul Bransom, in diretta, un attimo prima che lo sparo di Frank Dobie echeggiasse nel Little Bear Canyon. Chi volesse vederla in originale, può farlo alla Grand Central Art Galleries di New York, insieme con altre emozionanti opere di Bransom e di tanti altri meravigliosi “Sporting Artists”