“L’Abitudine è un vestito di ferro”: questo è il motto ed il sottotitolo adottato da Franz Heder, l’Autore del libro da cui ho tratto, adattato e tradotto il brano che leggerete. Il titolo è ” Wie ich meine hunde dressierte” , ovvero ” Come ho addestrato i miei cani”. E’ un piccolo volume in caratteri gotici pubblicato da Neumann, nel 1937, e completo di eccellenti immagini fotografiche. Ricordo di averlo reperito presso uno studio bibliografico di Munster, splendida città nel cuore gotico della Germania del Nord. Quando lo aprii, mi resi conto immediatamente di aver trovato un documento importante, ma soprattutto, nonostante il cavallo di un secolo intero, una lettura che avrebbe davvero arricchito le mie conoscenze cinologiche. Sentiamo Heder:
“Ero più che felice quando, per caso, mi imbattei in questo cane straordinariamente dotato. Fino ad allora avevo addestrato e condotto solo Pointers e Setters, ed i miei sforzi e la mia determinazione nel portare avanti questi cani inglesi non erano rimasti senza successo. Essi diventavano ausiliari flessibili ed utilizzabili, lavoravano benissimo sul campo, dimostravano passione per l’acqua ed imparavano a riportare. Alcuni di loro persino la volpe. Avevo letto in un’importante rivista di caccia, un appello a fondare un Circolo che riunisse gli amatori dell’addestramento e della conduzione di cani da caccia esclusivamente di razza tedesca. Dunque avrei avuto ben poco da fare con i miei Inglesi, se avessi voluto farne parte; anche se qualche soggetto come ad esempio “Nero”, un incrocio fra un Pointer e una Setter Gordon acquistato dal signor James Soloschin, faceva tutto ciò che ad un cane tedesco era richiesto, compresa la “schleppe” (pista), sottovento o controvento che fosse.
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