“Il setter irlandese è un gran cane rosso, di aspetto molto impositivo, grande potenza, ed eccellenti qualità sportive. Quando, durante la Ribellione, mi trovavo di stanza in Irlanda, ho avuto molte opportunità di vedere questo cane, sia a caccia che in canile; e quando ben tenuto ed addestrato con fermezza ma senza la severità di punizioni corporali, esso è vigile e fermo sia nel puntare ( ferma in piedi) che nel guatare ( ferma a terra ). Alcuni che ho visto, dimostravano una certa propensione a pistare furtivamente il terreno, cosa che se non notata e ripresa dal proprietario, finiva non infrequentemente con un violento salto nel mezzo di quella che poteva essere ad esempio una bella covata.
Tuttavia dobbiamo rimarcare che questi mezzi braccatori, appartenevano di solito a cacciatori da strapazzo (definiti dall’ autore originale pot-hunters, cacciatori di selvaggina facile. N.d.t) categoria questa non meno comune lì ( in Irlanda) che qui ( in Gran Bretagna). …Le qualità del setter irlandese sono molto legate al suo carattere; esso comunque, in molti casi richiede più addestramento che non il pointer, e frequentemente accade che il suo entusiasmo lo porti a dimenticare le istruzioni che ha ricevuto; un piccolo ripasso è quindi richiesto prima che abbia inizio ogni nuova stagione di caccia. Questo fatto, in ogni caso, è osservato principalmente nei giovani setter o in quelli tenuti troppo spesso relegati in canile.”
Così si esprimeva, qui penalizzato dalla mia traduzione, il capitano Delabere Blaine nella sua vastissima Encyclopaedia of Rural Sports, nel 1850, autentico monumento della cinegetica britannica.
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