Pare che il recente accordo fra Federcaccia, Arcicaccia, Anuu e Legambiente non abbia incontrato il gradimento dell’Associazione. Qui di seguito vi riportiamo il comunicato stampa dell’Associazione Nazionale Libera Caccia firmato, in merito, dal suo presidente Paolo Sparvoli.
“È inutile negarlo, per 23 anni ci siamo dibattuti in un tritacarne mediatico e politico, manovrato da un’abile strategia animalista che ha utilizzato tutti i mezzi (leciti e illeciti) per screditarci e dipingerci come assassini e criminali psicopatici da cancellare dalla faccia dell’Italia. Per 23 anni abbiamo cercato, concretamente e convintamente di seguire una strategia di basso profilo, continuando a fare buon viso a cattivo gioco e accettando riduzioni e rinunce nel nome di un dialogo costruttivo e di una serena convivenza civile che non è mai arrivata perché il mondo animalista (non più ambientalista) non ha l’ha mai realmente cercata né voluta! E non la vuole certo oggi. Per 23 anni, qualche altra associazione ha continuato a dipingerci come gli estremisti del mondo venatorio: quelli del “Caccia libera in libero territorio” e del “Più tempi e più specie”. Una facile ironia di bassa lega che sembra abbia avuto ripercussioni negative più su di loro che su di noi che rappresentiamo, orgogliosamente la seconda realtà associativa italiana. Oggi, dopo l’ultimo scellerato patto che le “Tre sorelle” (Federcaccia, Arcicaccia e Anuu) hanno voluto stringere con Legambiente, e dopo l’ennesima umiliazione ricevuta da parte di un ministro tanto impreparato quanto arrogante, la Libera Caccia dice B A S T A! BASTA a Face Italia che subisce passivamente le ingiuste decisioni dell’Ispra e dei politicanti. BASTA a questi inspiegabili e velenosi inciuci con chi vuole annullarci moralmente e fisicamente. BASTA ad una classe dirigente venatoria che si vergogna della sua appartenenza e regge lo strascico ad un ministro che ci ha umiliati e trattati a pesci in faccia. BASTA con quei burocrati super pagati che hanno ridotto la caccia italiana in uno stato pietoso. La Libera Caccia dice NO a questo sistema che rischia di farci morire per deperimento cronico. Dice NO ad un Istituto scientifico privo di autonomia e completamente asservito alle esigenze degli animalisti. Dice NO al tentativo di stipulare assurde alleanze con chi ha l’obiettivo di abolire la caccia. Siamo stati ingiustamente considerati estremisti? EBBENE ORA LO SIAMO DAVVERO! L’ANLC tornerà ad essere con fierezza l’Associazione garibaldina ed estremista di sempre. Da oggi l’ANLC dice “NESSUN DIALOGO” con chi ha sempre fatto solo dei monologhi arroganti e si ostina ad allearsi con gli ambientalisti. Da oggi l’ANLC tornerà ad essere l’unico SINDACATO VENATORIO che ha il coraggio di dire: VOGLIAMO PIU’ TEMPI E PIU’ SPECIE! VOGLIAMO LE DEROGHE! VOGLIAMO ESSERE FINALMENTE EUROPEI! Da oggi, ogni risorsa umana ed economica sarà spesa per difendere la caccia investendo tutto su ricerca e scienza, e puntando a CREARE UN VERO E PROPRIO ISTITUTO PARALLELO ALL’ISPRA come avviene in Francia o in Spagna. Se lo vorranno, continueremo a lavorare con i tecnici dell’Ufficio Avifauna della Fidc, che stimiamo profondamente e con i quali abbiamo dato vita ad una partnership che è riuscita a produrre tutta la documentazione che fino ad oggi ha permesso l’emanazione di calendari venatori che hanno retto contro ogni attacco giuridico. Quello che è appena iniziato è un forte processo di critica e anche di impietosa autocritica per tutti gli errori fin qui commessi, in assoluta buonafede e nel nome di una unità mai decollata. Questo dimostra ancora una volta che la Libera Caccia non è uguale alle altre e ora vuole TORNARE ALLE ORIGINI. Il nostro storico motto FIERI DI ESSERE LIBERI CACCIATORI IN UNA LIBERA ASSOCIAZIONE sarà la guida in questa nuova avventura che ci auguriamo si arricchirà di tutte quelle persone, di quei soggetti e di quelle Associazioni, RICONOSCIUTE E NON, che fino ad oggi hanno lottato come noi in favore della caccia. I CACCIATORI LO VOGLIONO E NOI CI CREDIAMO!”.
Il Presidente Associazione Nazionale Libera Caccia
Paolo Sparvoli
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