Come avrete notato, ho impostato l’articolo centrale descrivendo una serie d’errori incorsi ad un ipotetico giovane segugista nei suoi tentativi di costituire una buona muta per la caccia alla lepre. Ho preferito seguire questa via perchè sono da sempre un assertore dell’efficacia inarrivabile di un esempio, piuttosto che di mille enunciati. Chi mi legge ha potuto notarlo in ogni occasione, e chi mi conosce personalmente ha potuto sperimentarlo praticamente. L’esempio può essere un monito quando è negativo, come per il giovane di cui si narra nell’articolo, oppure un proponimento quando parla di un esempio positivo. Ma in entrambi i casi si tratta sempre di un insegnamento. Tuttavia, nonostante ciò è doveroso stilare una paginetta tecnica sul nostro block-notes, anche per puntualizzare in maniera più evidente ciò che l’esempio ha lasciato soltanto intuire.
Le linee concettuali da ricordare sono due e solo due. Innanzitutto, come si diceva, la muta è equilibrio, che significa, abbiamo visto, armonia fra le parti. Armonia vuol dire fluidità, empatia, pariteticità di mezzi anche in presenza di dotazioni o specializzazioni diverse. Costruire una muta, come il nostro personaggio voleva fare, cercando di compensare le carenze dell’uno con i pregi dell’altro, porta solo a diminuire questa fluidità e non migliora di molto la prestazione generale. Non serve una muta composta per la metà da velocissimi, infaticabili inseguitori che però non possiedono naso e pazienza sufficienti per applicarsi correttamente in ricerca ed in passata e per l’altra metà da grandi detectives in grado di rilevare l’usta sull’asfalto ma incapaci di tener duro in un inseguimento per più di cinque minuti. In pratica cosa voglio dirvi, giovani amici segugisti? Voglio dirvi che l’età eve essere compresa in un range accettabile, che le costruzioni devono essere simili per taglia ed ossatura, e che gli equilibri gerarchici devono essere rispettati: non va bene mettere nella stessa muta un soggetto di un anno ed uno di dodici, un vecchio capobranco ed un giovane aspirante tale, un numero di femmine inferiore ai maschi, o cani con comprovata, incoercibile antipatia verso altri colleghi.
E’ ovvio ed è sacrosanto costituire la nostra muta giocando su spiccate individualità magari specializzate in una fase piuttosto che un’altra, però queste “eccellenze”, questi campioni, devono essere comunque in grado di fare anche le cose per le quali non sono vocati. Magari meno bene, però devono farle fino in fondo. Maradona, se lo avessero messo in difesa, sarebbe stato sacrificato ma comunque avrebbe svolto benissimo il suo compito. O almeno come un normale buon difensore.
La seconda linea concettuale è che i cani ed i cuccioli devono essere sempre addestrati singolarmente. So benissimo che è difficile e che la maggioranza dei segugisti ne prepara due, tre, quattro per volta. Questa maggioranza sbaglia. Bisogna prima prepararli singolarmente, poi ammutarli e quindi preparare la muta nel suo insieme. Questa è l’unica procedura davvero ortodossa. Di ogni cane dobbiamo sapere alla virgola come si comporta in tutte le situazioni: se e come accosta, se scova, se è particolarmente intelligente, come e quanto insegue, se rispetta i selvatici non voluti, se è testardo o se è ubbidiente. Ricordatevi sempre che il segugio in muta è un abile camaleonte e può confondere anche il conduttore più esperto circa le sue reali capacità.
Se volete le miglior muta, equilibrio e preparazione singola sono le linee guida. Seguitele e non avrete bisogno di sapere altro.
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