Cos’è l’equilibrio? Diamo una prima doverosa occhiata allo Zingarelli: “Equilibrio- (senso figurato) armonica proporzione fra le componenti”. Basterebbe questa definizione a spiegare tutto senza bisogno d’aggiungere altro e sarebbe sufficiente applicarla e ragionarvici sopra in ogni fase della composizione della nostra muta per ottenere il miglior risultato possibile, liberi dall’incubo degli errori o dallo spettro dei rimpianti. Nella realtà pratica però, le cose funzionano in maniera alquanto diversa.
Il nostro giovane segugista è fermo nel canile che con tanto sacrificio ha costituito, guardando uno ad uno i cinque esemplari di quella razza che aveva sempre ispirato i suoi sogni cinofilo-venatori. Li osserva e riflette.
Un paio d’anni prima, con l’aiuto del papà, con qualche risparmio e con tanta buona volontà, aveva acquistato una coppia da un noto allevatore scegliendola sulla base di istinto e gusti personali ma anche sotto l’influsso inevitabile delle opinioni del venditore, accreditato come persona esperta ed onesta. Dopo un po’ di tempo si accorge che entrambi i cani si rivelano un po’ sbrigativi sulla passata, tendendo così ad un accostamento poco preciso e poco “raccontato” ed andando incontro a qualche delusione quando le condizioni atmosferiche e di terreno non sono ottimali. Inoltre, durante la seguita, la migliore costruzione del maschio lo rende molto più in grado di mantenere un ritmo costante d’inseguimento, lasciando la compagna irrimediabilmente indietro già dopo qualche minuto. Praticamente, per la lepre, è come se venisse inseguita da un solo cane. Non va bene, dice a se stesso. Legge qualcosa, chiede, si informa e giunge alla conclusione che deve assolutamente avere un buon accostatore che però abbia anche una bella struttura.
Seguita: l’Armata Brancaleone
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