Il Doge è il sigaro lungo della “Nostrano del Brenta”, una Manifattura, quella del Consorzio Tabacchicoltori del Monte Grappa, di cui, ricorderete, abbiamo presentato il Casanova, non molto tempo fa.
La Casa veneta ( benché imparentata commercialmente con la MST,ovvero quella dei sigari toscani) occorre dire, ha impegnato tutto il suo “know -how” per realizzare quello che a mio parere è forse il più elegante dei sigari italiani. Di taglia importante, si presenta con un magnifico colore “tonaca di frate” ed una forma bitroncoconica, quella di un toscano per intenderci, adatta dunque ad essere ammezzata. L’eleganza a cui mi riferisco però, al di là dell’ottima fattura e della costruzione accurata che ne rendono facile l’accensione e fluida la combustibilità, è data dalle sensazioni organolettiche che questo “Doge” , interamente fatto a mano, può dare. Vediamole insieme. Tiro a crudo e un sentore di legno dolce si affaccia al mio palato superiore, quasi in trachea. E’ una sensazione balsamica, avvolgente, per niente invasiva ma anzi morbida e poco persistente. Denota un tabacco di qualità, quella “Habana” ,cresciuto in un determinato ambiente, quello umido e fertile della valle del Brenta. Il connubio si rivela davvero sorprendente soprattutto se, come viene naturale, lo si paragona ai sigari toscani, tutti a base Kentucky. Decido di accenderlo dopo averne riscaldato un po’ il piede e alla prima boccata la sorpresa si trasforma in piacere: note di nocciole e fieno giocano a rimpiattino offrendomi un gusto pieno senza eccessi, con un discreto grado di corposità del fumo. La fumata prosegue tranquilla, senza asprezze nemmeno in prossimità del secondo “terzo”, se vogliamo usare la nomenclatura per i sigari caraibici. E’ come il galoppo di un cavallo barocco, morbido ed elegante, anche se non velocissimo, e di questo possiede anche l’importanza.
Largo al “Doge”…..
Bacco e tabaccoCondividi: