Le guide dei monti Adirondack dicevano che uno dei modi più sicuri per avere selvaggina era cacciare sulla prima neve dell’anno. Questo, infatti, sarebbe il momento giusto per essere nel bosco se la stagione della caccia è aperta. Nella porzione settentrionale della catena, in cui si trova questa scena, il terreno può essere bianco anche nel mese di ottobre. Più tardi il cervo s’inoltrerà nelle profondità della foresta, e ne deriverà una caccia difficile anche con l’ausilio di scarponi da neve. Invece dopo un leggero anticipo della neve, i cervi si muovono, non ancora messi in allarme dalla pressione venatoria, e la loro normale prudenza è ridotta. Il monitoraggio sulla neve è facile, e un uomo può ancora scivolare silenziosamente attraverso i boschi. La giornata è vivace ma non troppo fredda; la chiarezza frizzante dell’aria è quasi tangibile in questo dipinto. Arthur Tait aveva capito queste cose. A partire dal 1852 cacciò, pescò, e disegnò accampato sui monti Adirondacks quasi ogni anno per ben tre decenni., e in quest’olio su tela, in realtà, egli dipinse se stesso mentre stabilizzava la mira del suo fucile acquattato dietro una caduta di neve. Si deve notare che il cane è alto: egli quindi non ha sparato, anche se una cerva è caduta. Poiché i poco smaliziati cervi del 1850 sarebbero schizzati via nel rendersi conto che degli uomini li stavano cacciando, dobbiamo dedurre che gli animali sono sul punto di scattare, e quel primo animale abbattuto doveva essere stata opera del compagno di battuta di Tait, che vediamo afferrare il corno di polvere per ricaricare la sua arma. Qualcuno ha affermato, non senza ragione,
che questo secondo cacciatore non fosse altri che il fotografo Matthew Brady, un conoscente di Tait che aveva l’abitudine di seguirlo nelle sue battute di caccia.
L’artista trasformava spesso schizzi da campo in opere finite nel suo studio di New York, spesso utilizzando amici come modelli, ma non sempre registrando i loro nomi. Le fotografie tuttavia, hanno in questo caso individuato l’autoritratto, e hanno permesso registrare la località in cui quella cacciata, resa immortale, avvenne: é la foresta a Chateaugay Lakes, dove ogni anno, ancora adesso, i cervi imprimono le loro impronte sulla neve.
“First Snow”, di Arthur FitzwilliamTait
Galleria d'ArteCondividi: