“Nella nostra regione serve una decisa ripartenza per l’attività venatoria, per questo il comitato regionale dell’Arci Caccia ha deciso la convocazione degli “Stati generali della Caccia in Veneto”: ad annunciarlo è Giuliano Ezzelini Storti, presidente regionale dell’Arci Caccia a seguito della decisione deliberata dagli organismi dirigenti dell’associazione lo scorso 16 dicembre a Padova.
“Si tratta innanzitutto di ristabilire un rapporto virtuoso – spiegano in una nota i dirigenti dell’Arci Caccia – tra tutto il mondo venatorio e la società per far si che la caccia torni a rioccupare quel posizionamento culturale che storicamente gli appartiene”. Per questo gli Stati Generali saranno una iniziativa aperta e di confronto tra tutte le forze che a vario titolo si occupano dell’attività venatoria, della gestione del territorio e della conservazione degli habitat e della fauna. Un confronto senza rete che chiamerà alla riflessione i dirigenti di tutte le associazioni venatorie e con loro i cacciatori specialisti: dai migratoristi ai capannisti, dai cacciatori alla stanziale ai segugisti, dai cacciatori di selezione ai falconieri e via dicendo.
Non sarà un dibattito monocorde in ogni caso poiché è intenzione dell’Arci Caccia del Veneto tracciare con questa iniziativa un solco di dialogo con le istituzioni e la buona politica, le organizzazioni professionali agricole, il mondo ambientalista dialogante e che non pone pregiudiziali.
In questo contesto rafforzare il ruolo dei cacciatori è utile alla società nel suo complesso poiché l’azione e l’attività dei cacciatori, quando non fanatica e non estremista, risponde agli interessi generali del Paese. La figura del cacciatore oggi, anche per responsabilità mediatiche e per una inadeguata informazione del mondo venatorio, è spesso relegata ai margini della società, avvertito più come un distruttore di risorse che un produttore convinto, come in realtà è, di fauna e di ambienti.
Le proposte che scaturiranno dagli Stati Generali, che si terranno il 7 febbraio a Vicenza, saranno poi oggetto di discussione con le forze politiche prima e dopo le elezioni che si terranno in Veneto la prossima primavera.