Presidente come é nata la passione per la caccia?
La passione per la caccia è nata dal momento in cui sono nato. Vedi, per la mia famiglia non è una semplice passione ma è uno stampo indelebile inserito nel nostro DNA, il nonno di mio padre, Matteo era un grande cacciatore così come il padre di mio papà ,Concetto, allo stesso modo mio padre Matteo, il quale prediligeva la caccia alle tortore e quaglie. Io già dall’età di 6 anni non dormivo mai il sabato notte per timore che all’alba papà mi lasciasse a casa. Nella mia famiglia c’è indubbiamente il pedigrèe di cacciatori importanti e dunque io Concetto non potevo che essere un seguace di Diana, e siccome buon sangue non mente mio figlio ovviamente Matteo non poteva fallire ed in lui che vedendolo così appassionato, rivedo il Tino da piccolo.
Prevalentemente quale caccia pratica?
Durante la mia vita venatoria, dal 15/11/1985 data in cui mi è stata rilasciata la prima licenza di caccia, si sono susseguite delle variazioni, all’inizio ero un tordaiolo, praticavo la caccia alla migratoria, tortore, colombacci, tordi, allodole ecc.; ma nel 1992 ho avuto la fortuna di acquistare Nina, setter inglese bianco-nero, amabile espressiva, un cane che anche se non c’era selvaggina se la inventava. Con lei iniziai ad andare a quaglie e beccacce, ma la vera passione si è innescata con le coturnici , quando erano cacciabili, un selvatico nobile e coinvolgente, una caccia dura ma ripagante , adesso che il calendario venatorio calabrese non consente la caccia a tale selvatico, ripiego su quaglie e beccacce, non disdegnando colombacci e tortore all’apertura e tordi in inverno.
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