Nell’aprile del 1917, sulla rivista francese “L’Eleveur” esce un articolo sul setter inglese firmato da Ferdinando Delor dietro lo pseudonimo di “Prince Fred ”. Anche in questo, come in ogni altro suo scritto, l’insigne cinotecnico non rinuncia all’occasione di lanciare qualche strale con la sicurezza di chi sa d’essere nel giusto, proponendo spesso delle visioni prospettiche alternative a quelle generalmente accettate. Nell’articolo in questione, Delor espone una critica di tipo solo in apparenza lessicale, stigmatizzando senza mezzi termini l’uso del suffisso “Laverack” per intendere il setter inglese, da parte della massa degli amatori di questa razza, già a quei tempi assai numerosi. Egli scrive : “Vi sono ancora degli amatori- si possono chiamare così?- che non parlano che dei “Laverack”: vi furono dei “Laverack” ma non ce ne sono più; non potrebbero infatti pretendere alla qualifica di “Laverack”, che i cani che possiedono dal lato paterno come dal lato materno il sangue puro proveniente dai riproduttori del canile del defunto Edward Laverack. Ne esistono ancora di questi cani? No. Come tutte le famiglie canine create, questa famiglia doveva scomparire: è una legge zootecnica ”.
Pag 2 »Pillole di storia: Il Setter dei desideri
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