Sul beccacciaio numerosi sono gli articoli che leggiamo su riviste venatorie o siti web, particolarmente quando le beccacce arrivano nel nostro Paese. Tutti protesi, con opinioni, parole, bugie e tante immaginazioni a quantizzare le qualità che un beccacciaio deve avere. E questo ci può stare. Mi preoccupa la tanta sicumera nell’addurre che, oggi, dette qualità sono di solito tutte presenti in ognuno che pratica questa specialità di caccia. Bene, anzi malissimo! Sull’argomento, quel che scrivono alcuni pifferai, c’è di che perdere la testa. La prostituzione aggettivale è tale che c’è da preoccuparsi. Ma questo è quello che vogliono sentire o leggere quei giovani che aspirano all’arte di predare la beccaccia? No! Non voglio crederlo.
Per decenni si è fatto sempre riferimento all’assioma che quella alla beccaccia è “Una caccia non per tutti”. E allora! Viene spontaneo chiedersi: che cìè sotto questo appiattimento? È giustificato? O è un nuovismo totalizzante al solo fine di creare proselitismo per un selvatico più selvatico?. A chi ha degli interessi, dentro e oltre frontiera, lo stomaco gli si contorcerà. Io, come tanti, ho motivo di dissentire. La caccia alla beccaccia è una pratica non facile, seria e speciale e come tale dovrebbe essere presentata, trattata e cacciata. E gestita più e meglio della selvaggina stanziale: a partire dagli habitat che frequenta..
Questo mio modo di argomentare non vuole e non è riferito, indistintamente e in eguale misura, a tutte le riviste venatorie, a singoli articolisti, a questa o quella pubblicazione online. Vuole solo cogliere ed evidenziare un aspetto, un comportamento assai generalizzato e massificato: diffuso, sempre più spesso, fra i molti. Stando così le cose, abbiamo si o no qualche ragione per essere preoccupati?
Nel mio terzo libro, scrissi che “La categoria dei cacciatori, così come ogni altra, presenta nell’ambito della stessa tipologie differenti per vocazione e/o attitudine, per carattere, per educazione e per comportamento”. E collocai il beccacciaio fra il cacciatore specialista (senza la frequentazione di alcun corso) e quello naturalista-conservazionista asserendo che è un cacciatore speciale e diverso, perché “… vede e sente quello che gli altri non riescono a vedere e sentire”.
Beccacciaio: si è o non si è…
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