E’ veloce e resistente, risultando adatto , anzi perfetto per il tipo di caccia alla lepre che di preferenza viene praticata da noi, ossia la battuta con le poste.
Mi è accaduto di cacciare tante volte con i nostri segugi. E ne possiedo anche un bell’esemplare, che utilizzo a singolo. L’idea che uno si fa di una muta di Segugi Italiani può accostarsi a quella del lavoro d’un artista romantico, della seconda metà dell’ottocento. Se il modo di lavorare sulla lepre lo paragonassimo ad un pennello potremmo vedere subito come il tratto che viene delineato sull’ipotetica tela sia senz’altro preciso, ma senza dare eccessivo risalto a particolari che potrebbero non avere valenza risolutiva nel presentare la scena. Le tinte sono decise ma pronte ad ammorbidirsi fondendosi l’una nell’altra al momento giusto, dimostrando carattere e cuore. La scena che viene presentata dal nostro Segugio-artista è certamente una scena vivace, carica di un dinamismo controllato e morbido ma con il giusto grado di fluenza narrativa. E’ un gran bel lavoro, scevro dalle punte più estreme come l’ esagerata propensione all’analisi di ogni dettaglio o la tendenza ad arrivare subito al dunque con il rischio di andare fuori strada. Ed è un lavoro che rende bene al monte ed al piano, al caldo come al fraddo, al secco come all’umido.
E’ un cane che compendia in se, armonizzandole, molte delle doti migliori che un segugio dovrebbe possedere disponendone in un grado generoso ma equilibrato. Lavorerà bene anche da solo, pur se non quanto esemplari di altre razze da seguita nate apposta per questo. E potrà svolgere un ottimo servizio in mute numerose, malgrado questa non sia, ripeto , una formazione adatta a lui.
Segugio Italiano: lepraiolo vero…
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