Sono convinto che le varie razze canine non siano esclusivamente il frutto dell’intendimento di voler selezionare per una data funzione. Sono molti i fattori che entrano in gioco, come molteplici sono le variabili che un genoma può offrire. E sono altresì convinto che la creazione e lo sviluppo di una data razza siano elementi che obbediscono a tante diverse fonti di pressione. Il gusto locale, il modo di intendere una determinata forma di caccia, ed il modo di valutare il lavoro di un cane sono forse i più eminenti indirizzi selettivi. E’ chiaro che noi potremo impiegare benissimo una razza francese, o i nostri colleghi britannici una tedesca: nulla lo vieta. Tuttavia sarebbe una cosa intelligente se ogni tanto ci chiedessimo perché una razza, o un gruppo di razze che proviene da una certa nazione sia in un certo modo, e lavori con un certo sistema. E forse scopriremmo che in quella nazione, per una congenie di fattori hanno voluto creare quella certa razza perché risponda perfettamente ad uno scopo, in un determinato ambiente, e con delle caratteristiche ambientali abbastanza precise e costanti. In sostanza, sono persuaso del fatto che per cacciare la lepre in Gran Bretagna, nulla sia più indicato di una muta di Harrier o di Beagle.
Segugio Italiano: lepraiolo vero…
Condividi: