Da Federazione Italiana della Caccia. Il lupo e altri grandi carnivori stanno ripopolando – ma sarebbe il caso di dire hanno già ripopolato con popolazioni stabili e in espansione – molti territori del nostro Paese, soprattutto dell’arco alpino e della dorsale appenninica. Il rovescio della medaglia di una presenza che testimonia il buono stato di salute del nostro ecosistema e che non può essere visto che positivamente da quanti hanno a cuore lo stato di ambiente, territorio e fauna, sono le sempre più frequenti occasioni di contatto fra questo predatore e l’uomo, con conseguenti “attriti” con alcune attività tradizionalmente legate alle attività più strettamente rurali.Il lupo è specie particolarmente protetta in Italia e in Europa e nel nostro Paese come negli altri Stati dell’Unione Europea i cacciatori sono da tempo a disposizione per partecipare a una sua necessaria gestione, che deve rifuggire fermamente da ogni soluzione svincolata da una visione organica e scientificamente fondata. Per questo motivo, convinta che una coesistenza fra uomo e grandi carnivori sia possibile oltre che auspicabile, Federazione Italiana della Caccia intende promuovere e sostenere il programma europeo “Life Wolfalps”’, appena avviato e destinato a concludersi nel maggio del 2018. Il progetto, che interessa l’intero arco alpino, ha infatti fra i suoi scopi proprio quello di trovare un equilibrio fra tutti gli attori presenti sul territorio, agricoltori, allevatori, amministratori pubblici, cittadini e cacciatori, che si trovano a dover affrontare una coabitazione nuova e spesso complessa. Una sfida che è non di domani ma già di oggi e alla quale Federcaccia non può e non vuole sottrarsi, ma vivere in prima persona sicura di poter portare un contributo importante in termini di conoscenze e collaborazione qualificata.