Un articolo di Ferdinando Delor, illustre cinotecnico, può essere considerato come specchio emblematico della radicale differenza nel modo d’intendere le cose che intercorre rispetto ad oggi. Con l’articolo “Il Bracco moderno”, del febbraio 1910, cogliamo un momento importante nell’evoluzione delle nostre razze da ferma. Il bracco italiano sta vivendo il momento in cui viene apertamente propugnata l’infusione di sangue pointer nelle sue nobili, antiche vene, le quali andavano sbarazzate di tutto quanto era superfluo o nocivo, come… “…le orecchie di cui la metà si perdeva nella zuppa; le ricche labbra ornate sempre agli angoli dagli eterni ed antipatici candelotti; l’occhio dalla palpebra arrovesciata; la giogaia taurina dondolante; la pelle soverchia di cui i buoni lombardi traevano tanto vanto ed era capace di avvolgere non uno ma due cani in una volta…” Quindi perchè non utilizzare ancora, se necessario, il purgante genetico costituito dal pointer? Perchè non far assumere ancora a …. “quel cane preistorico, che vorrebbero erigere quasi nella loro fantastica ammirazione, all’altezza di monumento nazionale intangibile…” le giuste dosi di quel ricostituente “made in Great Britain” che ha curato tutte le razze da ferma continentali, nessuna esclusa?
Ma come sempre la via di mezzo rimane la più virtuosa. Se da una parte il peso della linfa e della giogaia non aveva più ragione d’esistere poiché… “…sono lungi da noi infatti i tempi in cui un cacciatore lombardo…quando aveva raggiunto Melegnano o Abbiategrasso credeva d’aver toccate le colonne d’Ercole..”, dall’altra le cognizioni genetiche erano ancora ferme ai piselli di Mendel , e non si sapeva granchè di Dna, refusi sanguinei o dei rapporti fra geni. Si andava a tastoni affidandosi al proprio senso di osservazione, e spesso accadeva che non fosse ..“ raro vedere nei rings certe caricature di pointers a coda mozza..”, frutto, della mancanza di coraggio da parte degli allevatori nello scartare quei prodotti che ricordavano troppo l’immissione di sangue straniero.
Cinostoria, razze da ferma: medicina all’inglese..
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