Dopo la disamina del “campo di battaglia”, si impone necessariamente una rassegna delle “truppe” ovvero i nostri cani. La scelta della zona dell’apertura dipenderà da loro in misura eguale a quella delle condizioni atmosferiche. Ovviamente moltissimi segugisti hanno le loro zone elettive, delle quali i cani conoscono ogni pietra ed ogni fosso, ma io questo discorso lo faccio rivolgendomi ai neofiti, a coloro non ancora completamente attestati su un certo territorio, o anche a quelli che pur essendo esperti hanno dovuto, per i mille giochi della vita, cambiare residenza. Chiusa parentesi.
E’ chiaro che il segugio ideale deve essere tipico per la sua razza, deve impegnarsi nella ricerca delle passata notturna, deve seguirne il filo con la precisione prescritta dai suoi geni, deve scovare e deve inseguire bene. E’ fin troppo ovvio, non c’è alcun bisogno di leggerlo da nessuna parte. Quello su cui voglio porre l’accento sono, non tanto le qualità di un segugio in generale, quanto le caratteristiche che sarebbe bene possedesse il cane da seguita che impiegheremo per l’apertura. Primo: l’intelligenza. Non importa se il suo naso non è il migliore della muta: il cane che è consapevole di cacciare la lepre e di farlo anche per il suo amico a due zampe sarà sempre un asso nella manica il giorno dell’apertura. Provate e mi saprete dire. Secondo: il collegamento. In quel mattino di bagarre cinovenatoria sarebbe una tragedia se il nostro segugio, o la nostra coppia o piccola muta, ci imponesse un supplemento di preoccupazione andando a cercare la passata un chilometro più in là e poi scomparendo. Terzo: il buon carattere. Non v’è nulla di peggio di dover gestire un cane litigioso con i suoi consimili in una mattinata in cui ci saranno in giro più cani che zanzare. Quarto: l’esperienza. Non si può pretendere da un cucciolone di un anno e mezzo che si comporti come un gentleman; quindi pensiamoci svariate decine di volte prima di decidere di far esordire i giovani virgulti proprio quel mattino: troppi cani, troppa confusione sulle uste, troppi spari e troppi urlacci.
In sostanza, la mattina dell’apertura, sarebbe bene impiegare non più di tre cani, tutti già esperti, calmi e molto collegati. Mi direte: ma come faccio a lasciare a casa gli altri? Hanno bisogno di fare esperienza, devono incontrare la lepre, devono imparare..etc…Tutto vero, ma non il mattino dell’apertura. Non cadete in questa tentazione. Ne ricaverete molti più danni di quanti non saranno i benefici che vorrete procurare. Le parole d’ordine per le nostre “truppe” deve essere: precisione, correttezza, compattezza. Bando dunque a mute numerose e latranti, a soggetti litigiosi e prepotenti benchè dotatissimi, a cuccioli, cuccioloni ed inesperti.
Se ci atterremo a queste prescrizioni, ci divertiremo senza infastidire, cattureremo senza essere infastiditi, e potremo scrivere un’altra bella pagina nel nostro diario di caccia alla lepre.
Apertura alla lepre: l’alba del primo giorno
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