Tempo fa, parlando di binocoli con un amico, gli chiesi: “perché non ti comperi uno Zeiss? Io ne ho uno da trent’anni e continuo a trovarmi bene”. La risposta fu: “Io vado a caccia di giorno, al camoscio o al cinghiale secondo la stagione. Le mie osservazioni si svolgono a distanze mai superiori ai 100-150 metri. Se compero uno Zeiss spendo dei soldi per una qualità che c’è sicuramente ma che io non uso”. Nulla da eccepire, anche se nel campo dell’ottica uno dovrebbe sempre acquistare il meglio che può permettersi. In fin dei conti un buon binocolo – o un cannocchiale – dura decenni e guardare per decenni attraverso uno strumento di qualità inferiore a quella che ci si poteva permettere finisce per diventare frustrante. D’altra parte la qualità si paga cara. O, meglio, così la si pagava. Sto esaminando un binocolo Zeiss di prezzo abbordabilissimo, un Terra ED 10×42. Il binocolo è compatto e leggero, con un peso davvero ridotto. L’intera variazione della messa a fuoco, che va da 1 metro e 60 centimetri all’infinito, si ottiene con un giro e mezzo di rotazione della manopola e quest’ultima, per il disegno complessivo del binocolo, cade naturalmente sotto l’indice. Senza guardare e impugnando lo strumento normalmente l’indice arriva al bordo inferiore della manopola, in posizione sufficiente per farla ruotare. La sagoma laterale dei tubi facilita una buona presa e la distribuzione dei pesi colloca il baricentro all’altezza del palmo della mano, senza quell’appruamento che si riscontra su molti strumenti anche di altissimo pregio.
Pag 2 »Caccia di selezione: Zeiss Terra 10 x 42
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