Da Ufficio Stampa Arcicaccia. Facendo seguito alle richieste formulate e alle lettere inviate da ultimo in data 5 giugno u.s. alla Presidenza del Consiglio, agli Onorevoli Ministri interessati e alla Commissione Europea, i vertici delle Associazioni Venatorie Nazionali riconosciute, Federcaccia, Enalcaccia, Arci Caccia, Liberacaccia, ANUUMigratoristi, hanno avuto modo di rappresentare in data 10 giugno al Ministero dell’Ambiente il punto di vista del mondo venatorio in relazione alla vicenda dei richiami vivi e delle autorizzazioni in deroga di cui all’articolo 15 della Comunitaria, manifestando l’interesse a modifiche atte a consentire la massima chiarezza nella formulazione e nella applicazione della normativa esistente.
Sulla materia in questione, la Camera dei Deputati ha approvato in data di ieri il seguente emendamento:
“3. L’attività di cattura per l’inanellamento e per la cessione a fini di richiamo può essere svolta esclusivamente da impianti della cui autorizzazione siano titolari le province e che siano gestiti da personale qualificato e valutato idoneo dall’Istituto nazionale per la fauna selvatica. L’autorizzazione alla gestione di tali impianti è concessa dalle regioni “nel rispetto delle condizioni e delle modalità previste all’articolo 19-bis” su parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica [oggi Ispra], il quale svolge altresì compiti di controllo e di certificazione dell’attività svolta dagli impianti stessi e ne determina il periodo di attività.”
Le Associazioni Venatorie hanno dichiarato la più ampia collegiale disponibilità a contribuire nel corso dell’iter parlamentare ad ogni utile apporto per le finalità sopraindicate.
Roma, 12 giugno 2014 – Federcaccia, Enalcaccia, Arci Caccia, Liberacaccia, ANUUMigratoristi