Dal signor Giovanni Zanetti riceviamo:
..desideravo complimentarmi con la vs iniziativa editoriale, in particolare ho apprezzato molto l’articolo sul bracco italiano, mi sono piaciute le parole:”Il bracco italiano è roba nostra. Teniamolo fra le cose più care, amiamolo come un fratello..”. Anche ieri nel piacevole pomeriggio con un amico la mia Tara della linea di sangue Cascina Croce ha stupefatto in ferma su beccaccia a discapito della frenesia inconcludente del blasonato bracco tedesco dell’amico. Ferma-riporto-difesa equilibrata della preda che spettacolo! Ho avuto l’onore di cacciare con setter, breton, springers, solo da un anno e mezzo ho Tara presa a 60 gg da allevamenti Tognolo e capisco cosa mi sono perso prima. Consiglio ai cacciatori cinofili il Bracco Italiano ma solo dopo un percorso che li abbia portati a provare le razze più \”gettonate” penso che non sia azzardato dire che il nostro Bracco vada “meritato” Cari saluti e auguri
Gentile signor Zanetti,
Grazie di cuore per le sue parole di apprezzamento, e per gli auguri che si percepisce sono davvero sentiti.
Il bracco italiano è un cane magnifico. Come forse lei sa, ho sempre avuto, e tutt’ora ho, i pointers quali compagni di avventure pennute. Però da un anno ho con me anche un bracco italiano che fin da cucciolo, non ha fatto altro che regalarmi emozioni. E’ vero e sacrosanto quanto sostiene: il nostro bracco va meritato, e mi trova concorde anche quando afferma che sarebbe molto educativo per un cacciatore cinofilo seguire una sorta di percorso conoscitivo attraverso altre razze prima di approdare a questa. Dovremmo, noi tutti cinofili italiani, sponsorizzarla di più, ed accostarvisi con entusiasmo e fiducia poiché la classe, il naso, la duttilità caratteriale e mentale del bracco italiano sono indiscutibili e, molto spesso, difficilmente eguagliabili.
A presto,
Mario Sapia
Direttore Responsabile Caccia Oggi