I risultati per adesso sono chiari e confortanti: la carne di cinghiale e di altra selvaggina è sana e scevra da agenti inquinanti che possano compromettere la salute umana. Il dato è fornito dall’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, a seguito della commissione che, già dall’anno scorso, la Regione Liguria gli ha affidato, in un piano di sorveglianza epidemiologica sulla popolazione di ungulati selvatici e di valutazione del rischio al consumo delle relative carni. L’Istituto sta attuando e gestendo un campionamento su quasi 1700 capi di ungulati cacciati, con forte prevalenza di cinghiali, ma comprendente anche camosci, daini e caprioli, e dai dati finora rilevati su circa 300 campioni pervenuti ed esaminati in Istituto, non risultano presenti, nei tessuti degli animali, tracce di metalli pesanti, pesticidi o idrocarburi aromatici ( ad esempio residui di carburanti o lubrificanti). “La cautela non è mai troppa quando è in gioco la salute dei cittadini” , afferma Briano, l’assessore regionale alla caccia.”e la Regione vi ha sempre prestato la massima attenzione. In quest’ottica, ringrazio la preziosa collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico nella persona del suo Direttore, ovvero il dottor Ferrari”.
Liguria- Nessun pericolo dalla carne di cinghiale & c.
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