Il cannocchiale giunge in una confezione completa che contiene, oltre allo strumento, gli attacchi da 30 millimetri, due chiavi esagonali, una preziosissima vite di ricambio – avete notato che quando un piccolo oggetto cade lo fa sempre sulla superficie su cui è più difficile
trovarla? – e addirittura due batterie – una di ricambio – per l’illuminazione interna. Va subito detto che gli attacchi sono tutt’altro che dozzinali: li ho usati anche per cannocchiali di altissimo lignaggio e si sono dimostrati all’altezza della situazione. Sono molto leggeri, in alluminio, ulteriormente alleggeriti da un foro sulla parte superiore, sono alti il minimo indispensabile per poter montare anche un cannocchiale con lente frontale da 56 millimetri in luogo dei 44 di questo Scout ed hanno all’interno due semianelli di fibra che evitano di segnare l’ottica, senza dover ricorrere al classico
giro di nastro adesivo che non si riesce mai a rimuovere senza una certa difficoltà. Nel caso fossero usati per una diversa posizione su una diversa ottica a retroproiezione tradizionale, una discreta fessura consente la visione delle mire metalliche. Con un po’ di attenzione e di pratica, con la fessura e il semplice mirino si riesce a concentrare i colpi in modo più che dignitoso. Si stringono a mano con una chiavetta disposta alla base, munita di due fori a misura della chiave Allen più piccola per un fissaggio solidissimo. Il fissaggio dell’ottica agli attacchi avviene per mezzo di quattro viti a testa esagonale. Attacchi completi e validi, che se acquistati a parte e di altra marca avrebbero un costo nell’ordine del centinaio di euro o più.
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