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Setter Gordon: il bel tenebroso…

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9 Giugno 2025 di Mario Sapia
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foto Stone

Una delle storie che circolano intorno al setter gordon riguarda il fatto che questa razza sia stata originata da un accoppiamento fra un setter tricolore ed una cagna tipo border collie particolarmente brava nel fermare la selvaggina. Francamente non so quanto di vero ci possa essere, anche se presso alcuni autori questa storia è assurta a rango di verità. La leggenda, io continuo a chiamarla così, vorrebbe che il duca di Gordon, Alessandro IV, avesse a cuore una amabile cagnolina da pastore dall’intelligenza assolutamente fuori dal comune. Questa cagna, che vagava libera nel parco del castello a guisa di cane da guardia, un pomeriggio, sotto gli occhi esterrefatti del duca, entrò in ferma verso una siepe, dalla quale partì un fagiano.
Colpito da questo fatto, il duca di Gordon ordinò al suo guardiacaccia di provare a condurla con sé in qualche uscita, insieme con i suoi setter tricolori. L’uomo obbedì,

springset.com

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e qualche giorno dopo ritornò dal duca a riferire. Rosso in viso, l’esperto guardiacaccia raccontò al duca sempre più sbigottito come quella cagnina, Bessie, avesse fermato un forcello, un fagiano ed una beccaccia sentendo la presenza della selvaggina addirittura prima dei cani da ferma. Il duca di Gordon, come dicevo da sempre affascinato da questa cagna che fra l’altro aveva un carattere dolcissimo, non volle sapere altro e dispose che venisse coperta dal migliore dei suoi setters, al primo calore utile. Nacque una cucciolata composta interamente di neri focati con qualche traccia di bianco qua e là. Da quei cuccioli, con opportune operazioni di outcrossing e di successivi imbreeding, ebbero origine i setter gordon.
La realtà, probabilmente, non è solo questa. Innanzitutto il duca di Gordon non era l’unico ad avere setter neri focati e setter tricolori, in quanto altre casate importanti come quella di Lord Lovat, coltivavano la passione per questi setter particolarmente affascinanti. Poi, sappiamo da fonti documentali di buona attendibilità che, oltre al Bloodhound la cui immissione sarebbe certa, nella seconda metà dell’ottocento alcuni allevatori quali il reverendo Pearce, il mitico Idstone, e Chapman, “padre” dell’affisso Heather, avessero tentato di alleggerire e velocizzare il setter nero-focato immettendo sangue irlandese, inglese ed addirittura retriever, Flat Coated retriever, per l’esattezza.
La storia narra che il duca non avrebbe iniziato a sparare la selvaggina sotto ferma

V Duca di Gordon

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dei suoi setter prima che questi avessero raggiunto i cinque anni, poiché molto focosi e lenti a maturare, e secondo la maggior parte degli allevatori d’Albione in molte linee di sangue britanniche attuali è facile riscontrare ancora una tendenza verso questo stato di fatto Alexander IV morì nel 1827 e George il quinto duca, nel 1836. Durante questi 9 anni, il canile venne ridotto e dei cani, una parte probabilmente fu affidata a diversi amici mentre molti altri andarono ai guardacaccia del duca. Alla morte di George, i cani superstiti erano solo undici, e di questi solo uno, “Duke”, un maschio di 5 anni, era nero focato; sette, compresi due cuccioli di quattro mesi, erano bianconeri, uno nero, uno tricolore, ed un altro rosso e bianco.
La proprietà passò al nipote di George, duca di Richmond, che animato da sana passione si lanciò nell’impresa di far rivivere i gloriosi canili, ed acquistò “Juno” alle aste rurali di Tattersall, per ben 34 ghinee, ovvero sterline d’oro, che testimoniano i suoi sforzi per riottenere una forte linea di sangue da lavoro.
Dopo il rilancio del canile da parte del duca di Richmond e Gordon, il mantello più diffuso fra i setter era ancora nero, bianco e marrone chiaro, e qualche nero focato, 3anche se quest’ultimo colore sembrava ormai essere scomparso da Gordon Castle. Ciò è confermato dal fatto che quando il canile venne definitivamente chiuso nel 1907, un tale Isaac Sharpe comprò tutti i rimanenti setter e questi erano tutti tricolore, ovvero nero, bianco e marrone.
Come ha scritto il reverendo Pearce, sotto lo pseudonimo di “un allevatore di grande esperienza” nella edizione originale del volume di Stonehenge del 1867: “L’origine della razza non è ben nota. Il defunto duca di Gordon, in ogni caso, la portò fino alla sua attuale eccellenza e ne sviluppò grandemente le doti di lavoro”.
Qualsiasi sia la verità, o le verità, ciò che conta è che il setter gordon è uno dei prodotti migliori della cinofilia europea e la sua origine, benché indagata e studiata, rimarrà per sempre fascinosamente avvolta dalle nebbie dei castelli di Scozia.

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