Nella caccia alla beccaccia o al fagiano in bosco, qualità come quelle del setter scozzese sono da considerarsi basilari. E’ un cane abbastanza veloce, ma non più di un kurzhaar e certamente meno spinto dei suoi cugini britannici. Questo è un dato importante: il gordon non ha necessità di particolari, a volte frustranti, adattamenti del proprio motore al terreno misto. Il naso è davvero formidabile e di questo dato ho trovato riscontro anche in antiche bibliografie britanniche, risalenti alla metà dell’ottocento. Si tratta di un naso temprato a discernere gli odori fra la nebbia e fra i muschi, derivato quasi certamente da quella stilla di sangue segugio che lo
accomuna al pointer e che gli ha fornito anche la base strutturale per la sua costruzione non propriamente leggera. Il segugio in questione è la summa maxima di tutti i segugi, il naso migliore al mondo, il re dei re della pista, ovvero il bloodhound. Questo innesto è giunto sopra una fisiologia nevrile e reattiva, derivata certamente dai ceppi spaniel come per gli altri setters, e poi adattata, come s’è detto, alle esigenze ambientali tipiche della zona. In sostanza quindi, il punto di discordanza genetica con il setter inglese rimane questo: l’immissione di sangue “hound” che ne ha accresciuto le proporzioni , ridotto la velocità e, a mio parere, allargato le potenzialità olfattive.
Setter Gordon: il bel tenebroso…
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